“Delitto sull’autostrada” stasera in tv, Tomas Milian è l’Ispettore Giraldi

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Di Federica De Candia

Altri tempi quando l’inconfondibile voce di Ferruccio Amendola, era prestata al cubano più famoso d’Italia, Tomas Milian. Poco garbato ma efficace, trucido ma diretto, ‘er Monnezza‘ per soprannome. Un berretto di lana dei luridi anni ’80, capelli ricci indomabili in un tutt’uno con la barba, su una tuta da meccanico. Con questo stile era noto in tutta Roma, da Primavalle al Tufello, da Tiburtino a Tormarancia. Ma la versione comica e poliziesca di questo ladruncolo romano, la troviamo nella serie del commissario Nico Giraldi, detto ‘er Pirata‘. “Delitto sull’autostrada” stasera in tv, diretto da Bruno Corbucci nel 1982, fa parte della saga di film con protagonista questo ex ladro divenuto ispettore.

Figlio di ‘er Gratta‘ un truffatore, respira l’aria dei misfatti in famiglia. A nulla valse impegnarlo in chiesa come chierichetto, deposta la tunica era forte il richiamo dei malavitosi. Ma la sua arguzia e le conoscenze del crimine romano, lo fecero prima maresciallo, poi ispettore: “Permette che me presento? Maresciallo Giraldi dei Cenciaroli castigatore dei pipparoli“. Più chiaro di così!

Delitto in autostrada – Trailer- Da YouTube

Giraldi, camionista sotto copertura

Nico Giraldi della Squadra Speciale, in “Delitto sull’autostrada” stasera in tv, è capace anche di guidare un camion; sta sul bestione come Ben Hur sulla biga. S’infiltra in una banda che ripulisce Tir carichi di medicinali per scoprire l’autore dell’omicidio di un camionista. Non solo rogne per il commissario Giraldi, ma anche medaglie; vestito anticonformista, dove i cappelli di lana variopinti, sono con i calzini l’unico abbinamento, arriva sempre per primo a sventare il caso. “Ao, io c’ho quarant’anni, so’ bomballato, io vojo vede’ a famija, mi fijo..”, ma un incarico non lo rifiuta mai. Impenitente corteggiatore di donne, anche dopo il matrimonio, intratterrà una relazione con la cantante Anna Danti (Viola Valentino, la voce di ‘comprami io sono in vendita‘). Ad un passo dalla separazione, solo l’intervento del figlio Rocky lo farà redimere.

“C’avete un bugio… che se lo mettete fori da la finestra ve ce fa er nido le aquile”. Il turpiloquio di Nico er Pirata non lascia fraintendimenti. Con questi commenti da bar sport, il commissario più famoso di Roma, anche sotto copertura, è inconfondibile. Come in una festa ai Castelli Romani, non può mancare Bombolo, nel cast del film, che sotto il nome di Venticello spiffera informazioni alla polizia. Con quel suo linguaggio un po’ naif scilinguato, dice all’ispettore: “Ve ricordate quanno arrubbavate le machine, eravate il mejo de tutti!“. E finisce dentro la Fontana delle Tartarughe di Piazza Mattei, con ‘due pizze’ dalla mano, che non se lo fa ripetere di Giraldi. ‘Lo chiamavan Bombolo‘, cantava Nicola Arigliano, e questi versi diedero nome al personaggio, quando ancora, i miti romani si scovavano sulle tovaglie a quadrettoni bianchi e rossi delle osterie. Da subito con la faccia da cinema, viene scelto da Tomas Milian: “Io non rubbo, arrotondo!”, dirà nel film.

https://youtu.be/Ma7Y-yzYZUc
Delitto sull’autostrada – compilation con le migliori scene – Da YouTube

Tomas Milian, l’arte di saperla dire

Il cinema di Orvieto dove Giraldi insieme ai camionisti vanno a vedere il film, di cui titolo e anteprima sono disponibili solo se guardate stasera in tv “Delitto sull’autostrada”, è in realtà l’ex Teatro Ramarini di via Matteotti a Monterotondo. E non tutti sanno che, l’area di servizio Tolfa, lungo l’autostrada Roma-Civitavecchia, è la stessa utilizzata in Bianco rosso e Verdone del 1981. Tutto sotto la fotografia di Carlo Carlini, il grande direttore detto Charlie Charlies, e le musiche di Franco Micalizzi, il ‘Mister Trinità‘ delle colonne sonore.

Lurido, Monnezza, Pirata. Un principe della rozzezza, o un borgataro regale. Le avventure di Tomas Milian, il cattivo per finta, il brusco dalla bellezza spicciola, quello di “chi non piscia in compagnia o è un ladro o una spia“, c’hanno cresciuto a pane e proverbi. Dicerie del popolo dette come si mangia. La cadenza e l’accento delle espressioni, sgorgano impetuose. Ma l’aria affidabile l’ha fatto diventare un ‘giusto’. Occhi pesti, ferite e la sua tribù pronta a scazzottate, ma l’ispettore Giraldi, ha tanto onore che sembra fatto nobile dal Papa. Questo personaggio barocco, senza francesismi, la raffinatezza neanche su richiesta, è familiare quanto la Cupola a Roma. Dorme tranquillamente tra i sogni del cinema vero, di strada, di quando si è stati giovani; con quella tuta, quanto basta per essere sudicia, le Adidas sempre quelle, gli occhi che ti guardano da sotto il cappello due stelle, e lui, sacro e profano del cinema.

Federica De Candia per MMI e Metropolitan Cinema. Seguiteci!