Annunciata la caduta del velo di segreto sugli ultimi 3000 documenti riguardanti l’omicidio di JFK. Cosa ci si può aspettare, ragionevolmente?

Finalmente, dopo oltre 25 anni, viene a cadere il velo sull’ultima tranche di documenti rimasti coperti da Segreto di Stato e riguardanti l’omicidio del presidente John Fitzgerald Kennedy, o JFK, come era solito essere abbreviato.

Kennedy, come tutti ricorderanno, fu ucciso a Dallas, Texas, mentre si trovava a bordo di un’auto scoperta insieme alla moglie Jackie, il 22 novembre 1963. Quell’omicidio, che segnò profondamente la storia degli Stati Uniti d’America, rappresentò uno spartiacque per il paese, paragonabile forse all’11 settembre, al colossale scandalo Watergate o alla Grande Depressione.

A premere il grilletto fu Lee Harvey Oswald, ex marine con problemi di depressione. Si è spesso messo in dubbio se sia stato realmente Oswald a premere il grilletto quella mattina a Dallas. Le teorie cospirazioniste si rincorrono in tal senso, indicando Oswald come un pessimo tiratore e degradandolo a semplice capro espiatorio di un disegno molto più grande. In realtà, Oswald nei marines aveva ottenuto la qualifica di tiratore sceltissimo, in grado di colpire bersagli ad una distanza doppia rispetto a quella tra il luogo da cui sparò e l’auto del presidente JFK.

Cosa ci si può aspettare, ragionevolmente, da questa ultima tranche di documenti declassificati sulla morte di JFK? Con ogni probabilità non moltissimo, rispetto a quanto già si conosce. A quanto si apprende, infatti, si tratta soprattutto di documenti dell’intelligence, della CIA e dell’FBI riguardanti le settimane antecedenti all’omicidio JFK riguardanti soprattutto Oswald. Oswald, simpatizzante castrista, dopo aver trascorso del tempo in Unione Sovietica ed essere rientrato poi negli USA, cerco di recarsi a Cuba. Inoltre, tentò di organizzare, sia pur senza successo, una filiale a New Orleans del Fair Play for Cuba Committee, organizzazione filo-castrista con sede a New York.

Tuttavia, probabilmente anche questi nuovi documenti non aggiungeranno molto altro alle conclusioni già raggiunte dalla Commissione d’inchiesta Warren nel 1964, ovvero che JFK venne realmente ucciso da Oswald, da solo. Le teorie del complotto si sono rincorse negli anni: chi ha parlato della mafia, chi degli esuli cubani anti-castristi, chi dei sovietici, chi della stessa CIA, chi si è spinto fino ai signori del denaro di Wall Street. Tutta gente che, per un motivo o per un altro, aveva buone ragioni per avercela con JFK, senza dubbio. 

Ad ogni modo, i documenti saranno disponibili e accessibili a chiunque sul sito dei National Archives: gli storici non vedono l’ora di poterli studiare, per illuminare, almeno in minima parte, quelle zone d’ombra che ancora permangono intorno al delitto che sconvolse l’America e il mondo del 1963.

Lorenzo Spizzirri