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Detroit: Become Human pronto per primavera 2018 ?

L’attesissimo gioco di Quantic Dream Detroit: Become Human sta rispettando perfettamente la tabella di marcia nello sviluppo e potrebbe proprio essere pronto per la vendita per la primavera 2018 !

Tramite la propria pagina #Twitter la casa produttrice Quantic Dream ha stuzzicato i fan con l’intento di far arrivare loro la notizia che al momento i programmi procedono con puntualità e che quindi la campagna di vendita per il titolo Detroit: Become Human resta indirizzata per la primavera del 2018.

La notizia giunge piacevolmente inattesa soprattutto alla luce della polemica sorta nella prima metà di gennaio a proposito di Quantic Dream, quando alcuni ex-dipendenti hanno accusato il fondatore e presidente, David Cage, di aver creato un ambiente di lavoro molto poco piacevole all’interno della compagnia.

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Nonostante la vicenda sia ancora incerta e ci siano dei passaggi che varrebbe la pena approfondire le accuse sono state mosse in via anonima sulle pagine di Le Monde e Mediapart , facendo leva sulla delazione di spiacevoli episodi di omofobia e razzismo all’interno dello studio.

Sebbene le accuse mosse siano parecchio gravi, risulta anche difficile credere ad esse, per quanto turbanti possano essere, per alcuni motivi: ricordiamo che a Quantic Dream spetta il merito di aver prodotto giochi come Heavy Rain e Beyond: Two Souls, giochi pregni di una capacità di analisi ed introspezione che difficilmente possono trovare un proprio pari fra altri titoli, in particolare modo l’ultimo tra i due. Inoltre, l’attrice che ha prestato il volto e il corpo per le animazioni di Beyond: Two Souls è Ellen Page che è da molti anni schierata a favore dei diritti civili del gruppo LGBT e a tal proposito David Cage si difende dalle accuse dicendo:

Come posso essere omofobo? Ho lavorato con Ellen Page, una persona che combatte quotidianamente per i diritti della comunità LGBT. Volete dire che sono un razzista? Ho collaborato con Jesse Williams, che ogni giorno lotta per i diritti civili negli Stati Uniti. Giudicatemi per il mio lavoro.”

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Nel frattempo prima di venire a sapere come si evolverà la vicenda legale, potremo prendere in mano Detroit: Become Human per verificare se sia il gioiello che promette di essere. Detroit: Become Human ci metterà al comando di tre differenti personaggi in un contesto futuristico in cui la differenza fra esseri umani e androidi si fa sempre più sottile, mentre cresce l’agitazione sociale attorno al fenomeno della vita sintetica.

I tre sono rispettivamente: 1) Kara, già protagonista della tech-demo nei contenuti speciali di Heavy Rain e Beyond: Two Souls. Dopo aver sfidato la sua programmazione ed essere fuggita dalla struttura in cui è stata creata, Kara, ora classificata come deviante, deve vedersela con le disuguaglianze del mondo che la circonda e trovare un posto al suo interno; 2) Investigatore speciale Connor: le sue intuizioni e abilità uniche lo rendono una risorsa preziosa nella caccia ai “devianti”, androidi che si sono ribellati alla loro programmazione, sfuggendo ai loro proprietari e dandosi al crimine; 3) Markus, un altro “anomalo” che si è liberato dalle catene della sua programmazione e che ora guida la liberazione organizzata della popolazione androide di Detroit.

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Il gioco rende possibile esplorare i numerosi possibili destini di ciascuno dei personaggi costruendo una varietà di storie ramificate in cui si troveranno davanti a complessi dilemmi personali, costringendoli a mettere in discussione la vera natura della loro esistenza. Ogni decisione condurrà la storia verso conseguenze a volte minori, a volte catastrofiche. Una situazione valutata male potrebbe costare la vita di qualcuno, e non esistono seconde occasioni. 

Detroit: Become Human mostra il suo valore già solo per il fatto che David Cage ha impiegato due anni per completare la sceneggiatura della storia, che nel delineare le scelte e le conseguenze delle azioni dei personaggi in gioco ha raggiunto un tale livello di complessità delle variabili da dover ricorrere a tabelle e diagrammi per potere tenere conto delle implicazioni di ogni gesto.

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Quantic Dream ha impiegato tempo e risorse (ricordiamo che il budget è di 30 milioni di dollari) per un prodotto che già sulla carta sembra ottimo: non resta che aspettare per provarlo.

-Alessandro Mannarini-

 

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