Abbiamo intervistato Tony Di Piazza, proprietario, insieme a Mirri, del nuovo corso rosanero.
Dopo il fallimento, il Palermo ha conosciuto una nuova vita grazie ai nuovi proprietari: Mirri e Di Piazza hanno resuscitato la defunta società ripartendo dalla Serie D. Con entusiasmo e tanta voglia di (ri)portare i rosanero su palcoscenici più prestigiosi. Sotto riflettori consoni ad una piazza passionale come quella palermitana.
Tra passato, presente e futuro, Tony Di Piazza ci ha concesso un’interessante intervista che tocca tematiche sportive e personali. Ecco cosa ci ha raccontato il patron italo-americano del Palermo, nato a San Giuseppe Jato (PA) e cresciuto a New York, Stati Uniti.
L’intervista
Lei è nato a San Giuseppe Jato, un comune siciliano in provincia di Palermo. All’età di 8 anni lasciò l’Italia per andare a vivere negli Stati Uniti, più precisamente a New York. Che rapporto ha avuto con il Belpaese dopo essersi trasferito oltreoceano?
“A 8 anni mi sono trasferito in Svizzera con i miei genitori. A 14 anni, sempre insieme a loro, siamo andati a vivere negli States. Il rapporto si è rafforzato negli ultimi 25 anni grazie al NYCANTA (Festival della Musica Italiana di NY) che ha ospitato collaborazioni con diversi artisti italiani e molte iniziative sociali, tra le quali la raccolta fondi per i terremotati in Italia.”
L’acquisizione del Palermo insieme a Mirri sembra quasi una rivincita per lei, nato in Sicilia e cresciuto negli States. Che emozioni vive giornalmente da proprietario dei rosanero? È consapevole di esser diventato il protettore di una vera e propria fede?
“Non mi accrediti meriti che non mi appartengono. Il mio coinvolgimento è stato possibile grazie all’affetto verso la mia terra d’origine, unita alla passione per il calcio. Sicuramente non per il business. È anche un modo per dare lustro agli emigrati della nostra terra e rispettare i nostri cari antenati. Non siamo più quelli che hanno lasciato la Sicilia con la cosiddetta ‘valigia di cartone’ “.
Mi ha molto colpito il bellissimo rapporto che ha instaurato con i tifosi del Palermo: cosa vorrebbe chiedere al popolo palermitano e cosa si sente di promettere?
“Posso solo cercare di trasmettere un impegno sincero da parte mia, agendo in modo corretto e negli interessi della nostra squadra…”
Il “Renzo Barbera” gremito è uno spettacolo incredibile: siete soddisfatti della campagna abbonamenti?
“Certo, siamo tutti soddisfatti anche se personalmente, come la tifoseria, speriamo ancora di ottenere il primato abbonamenti“.
Calciomercato ed eliminazione dalla Coppa Italia, Di Piazza: “Nessun dramma!”
Due vittorie su due in Serie D ma è arrivata, recentissimamente, l’eliminazione dalla Coppa Italia di categoria: quali sono gli obiettivi stagionali del Palermo? Se chiude gli occhi, cosa immagina nei prossimi anni per la società siciliana?
“Siamo una società appena nata e non è semplice costruire un organico che possa combattere su diversi fronti. Con un pizzico di fortuna, anche la partita di Coppa Italia poteva essere nostra ma, chiaramente, è più importante il campionato. Anche il Bari l’anno scorso fu eliminato alla prima, dunque niente drammi.”
Ringraziandola per la sua disponibilità, le pongo un’ultima domanda: è soddisfatto del calciomercato del suo Palermo e del lavoro dei dirigenti?
“Sicuramente sì. Stiamo lavorando: arriverà una punta alla corte di Pergolizzi”.
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