Mentre continuano le consultazioni, dal dialogo Pd-M5S è emerso il nome di Marta Cartabia vicepresidentessa della Consulta per la carica più importante e delicata

Nel muro si è aperta una breccia. Zingaretti ha proposto 5 punti di discussione, i 5 Stelle hanno dimostrato disponibilità ad abbandonare il nome di Conte per la futura Presidenza del Consiglio. E il primo, fortissimo segno di discontinuità che il segretario del Pd ha richiesto potrebbe incarnarsi in Marta Cartabia, vicepresidente della Corte costituzionale.

Le trattative e i nomi

Proseguiamo con ordine. Oggi è il secondo giorno delle consultazioni presso il Presidente della Repubblica, che ha ascoltato stamattina Fratelli d’Italia (favorevole al voto immediato) e Partito democratico. Zingaretti, uscito dal colloquio, ha dichiarato:

“Abbiamo espresso al presidente la disponibilità a verificare la possibilità di una diversa maggioranza e l’avvio di una fase politica nuova nel segno della discontinuità politica e programmatica. Siamo distanti dal M5S, ma è utile provare con un governo di svolta”

Insomma, i 5 punti di discussione presentati nei giorni scorsi non sembrano fini a sé stessi. Certo, lo strappo da ricucire è considerevole e Mattarella non concederà settimane di trattative, visti i tempi molto stretti. Il Presidente della Repubblica pretende, per un eventuale nuovo Governo, una maggioranza di una certa solidità; in caso contrario darebbe l’incarico a un premier di garanzia che guidi il ritorno alle urne. Le garanzie per una maggioranza netta arrivano dai gruppi di Autonomie, Misto e Leu, tutti favorevoli ad appoggare “un esecutivo di svolta”, rendendo più agevole la trattativa per un governo giallorosso.

Uno dei punti più discussi è il nome da proporre per Palazzo Chigi: il Pd ha posto il veto per un ritorno di Conte, e i 5 Stelle sembrano disposti ad accettarlo. Ma chi proporre allora? Il primo nome è stato quello di Mario Draghi, Presidente uscente della Banca Centrale Europea, che pur dichiarandosi onorato dell’interessamento, ha rifiutato per indisponibilità. Ed è a questo punto che spunta il nome di Marta Cartabia.

Marta Cartabia

Nata nel 1963, si è laureata con lode in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano nel 1987. Ha insegnato in numerosi atenei, italiani ed esteri, ed è professoressa ordinaria di diritto costituzionale all’Università degli Studi di Milano-Bicocca dal 2004. Ha fatto poi parte del «Network of Independent Experts on Fundamental Rights della Commissione europea» dal 2003 al 2006, “FRALEX – Fundamental Rights Agency Legal Experts” all’Agenzia europea dei diritti fondamentali dell’Unione europea a Vienna dal 2008 al 2010. Dal 2011 è membro della Corte costituzionale, di cui è vicepresidentessa dal 2014. Una figura dunque dal grande spessore intellettuale e dal forte spirito costituzionale. Ciò che chi scrive si augura è che possa far valere queste sue qualità, se alla fine le sarà chiesto di assumere, prima donna in Italia, il ruolo di Presidente del Consiglio.

Una figura dunque dal grande spessore intellettuale e dal forte spirito costituzionale. Ciò che chi scrive si augura è che possa far valere queste sue qualità, se alla fine le sarà chiesto di assumere, prima donna in Italia, il ruolo di Presidente del Consiglio.