Esplode la protesta delle opposizioni contro il governo dopo il no della commissione Politiche europee del Senato all’adozione di un regolamento europeo che prevede l’introduzione di un certificato di filiazione europeo. Questo determina il riconoscimento in Italia e in ogni paese Ue dei figli delle coppie di genitori dello stesso stesso ed etero concepiti in altri paesi europei con maternità surrogata che nel nostro paese è vietata. Una decisione politica vista dalle opposizioni come qualcosa che avvicina L’Italia ad Ungheria e Milano. Si oppongono alla decisione del governo anche il sindaco di Roma Gualtieri e il sindaco di Milano Sala. Proprio nel capoluogo lombardo è previsto per sabato un presidio a cui sono stati invitati l’onorevole Zan e il segretario del Pd Schlein
La battaglia delle opposzioni per il certificato di filiazione europeo
“L’obbligo di riconoscimento del certificato Ue di filiazione non rispetta i principi di sussidiarietà e proporzionalità, per cui se venisse adottato sarebbe un’invasione del diritto europeo su quello nazionale”. Questo, si legge su Rai news, è parte del testo della risoluzione presentata dal senatore Giulio Terzi alla commissione Politiche Europee e approvata con 11 voti favorevoli su 18. Un fatto che ha suscitato la dura risposta delle opposizioni che si erano opposte al no contro il regolamento europeo sul certificato di filiazione. Le nuove disposizioni Ue prevedono la possibilità del riconoscimento, senza più dure battaglie legali, in Italia e in ogni paese Ue di figli di genitori non biologici sia etero e che omosessuali avuti in altri paesi europei mediante la procreazione assistita.
“Il Senato ha appena bocciato il Regolamento UE che chiede il riconoscimento dei diritti dei figli anche delle coppie dello stesso sesso in tutti i Paesi membri. Si trattava di riconoscere uguaglianza e civiltà. Ormai siamo alla destra ungherese”, ha scritto su Twitter l‘onorevole Pd Alessandro Zan autore di un importante Ddl sulle unioni civili che fu un enorme passo avanti per il nostro paese. Dello stesso parere anche M5s e il Terzo polo con Carlo Calenda che ha dichiarato: “Sono contrario alla depenalizzazione della Gpa (Gestazione per altri) ma è assurdo e ingiusto che i bambini ne subiscano le conseguenze negative. La posizione della maggioranza è ingiusta e sbagliata”.
La protesta dei sindaci
Prima della nuove disposizioni del governo ed in mancanza di una legge nazionale spettava ai sindaci sopperire registrando i figli delle coppie omogenitoriali avuti all’estero mediante maternità surrogata. Ora, con lo stop dell’esecutivo, fa sapere il sindaco di Roma Roberto Gualtieri che “è urgente e necessaria una legge nazionale chiara”. In particolare Gualtieri si unisce, come scrive su twitter, “ai sindaci Sala, Lepore, Lorusso e altri nel chiedere al Parlamento di assumersi al più presto la responsabilità di garantire il riconoscimento di pieni diritti per tutti i minori che vivono nel nostro Paese, compresi quelli delle Famiglie Arcobaleno”. Nel frattempo sabato a Milano si svolgerà un presidio organizzato dal mondo Lgbt+ contro quello che è stato da loro definito “un apartheid giuridico”. Ad esso sono stati invitati, oltre al sindaco Sala, l’onorevole Zan e il segretario del Pd Elly Schlein.
Stefano Delle Cave
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