Basket

Dirk Nowitzki: The German Wunderkind alla conquista del Texas

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Per festeggiare il compleanno numero 42 di Dirk Nowitzki, ripercorriamo le tappe principali della carriera cestistica del gigante tedesco, capace di vincere il primo titolo della storia dei Dallas Mavericks da assoluto protagonista e leader.

Dalla Baviera al Texas

Nato il 19 Giugno del 1978 a Wurzburg, un piccolo paesino della Baviera. Dirk Nowitzki rappresenta l’immagine del ragazzo europeo che è consapevole di non valere di meno degli altri. Si perché il giocatore di basket europeo, negli Stati Uniti, fino a qualche anno fa, veniva sottovalutato, per caratteristiche fisiche e tecniche. Ecco parlando del fisico, i suoi genitori hanno lo sport nel sangue, il padre giocava a pallamano, la madre a basket. Doveva essere scontato che dall’unione di questi due fisici sportivi, uscisse un ragazzone di 2 metri e 13. Comincia a giocare all’età di 13 anni, due anni dopo fa già parte della squadra del paese, ma fatica ad imporsi. All’età di 16 anni la prima svolta della sua carriera. Viene notato per caso da Holger Geschwindner, ex giocatore ed allenatore di pallacanestro. Intravede in Dirk un potenziale enorme e si propone come suo allenatore personale e mental coach. Grazie a lui, Dirk comincerà a perfezionare il suo tiro, arrivando al famoso tiro su una gamba sola. Dopo notevoli miglioramenti, nel 1998 decide di rendersi eleggibile per il Draft NBA.

Una carriera al servizio dei Mavericks

Nel Draft 1998, i Milwaukee Bucks selezionano Dirk Nowitzki con la nona scelta assoluta. Si inizialmente Dirk doveva finire nel Wisconsin, ma i Bucks decidono di scambiarlo con Dallas in cambio di Robert Traylor e Pat Garrity, uno dei peggiori scambi degli ultimi anni. Comincia così, l’avventura di Nowitzki in Texas, quasi per caso. Utilizzato inizialmente come centro, grazie al suo ottimo tiro dall’arco e non solo, prende posizione come ala grande. Questo è un’altro momento di svolta della sua carriera, perché sempre grazie all’aiuto del suo coach personale, porterà il suo tiro all’indietro o fade away ad un livello altissimo. Dopo cinque anni di disperati tentavi falliti, nel 2005/2006, arriva la prima finale NBA della storia dei Mavs. Sfortunatamente però, si trovano contro Dwayne Wade e Shaquille O’Neal. Avanti 2-0 nella serie, Dallas si fece rimontare e vide sfumare sul più bello il primo titolo.

MVP and Champion

Dopo la deludente sconfitta contro Miami, Dirk si consola nella stagione 2006/2007. Diventa infatti il primo giocatore europeo nella storia dell’NBA a vincere il premio di MVP della stagione regolare. Premio che lo consacra nell’olimpo dei più grandi della storia. Dopo quattro stagioni quasi fallimentari, tre eliminazioni al primo turno dei playoff ed una in semifinale, arriva finalmente la seconda finale NBA. Siamo nel 2011, e anche questa volta, l’ultimo ostacolo si chiama Miami. Unico problema in più, la presenza di un certo LeBron James. Nonostante un problema al tendine della mano sinistra in gara 1,e la febbre a 38 in gara 4, Dirk e i Dallas Mavericks riescono finalmente ad alzare il loro primo titolo della storia. Nowitzki vince l’MVP delle finals chiudendo la serie con 27 punti di media. Gli anni successivi la squadra verrà indebolita e non riuscirà più a competere come gli anni precedenti. Il 7 Marzo 2017, Nowitzki diventa il settimo giocatore nella storia ad avere realizzato 30000 punti. Chiuderà la carriera sesto davanti a Wilt Chamberlain, non uno qualunque. Diventa anche il primo giocatore nella storia a giocare per 21 anni con la stessa franchigia, e detiene il record di presenze come giocatore dei Dallas Mavericks. L’11 Aprile 2019, dopo la partita con i San Antonio Spurs, decide di smettere nonostante la voglia fosse ancora molta, ma il fisico ormai non era più lo stesso. Dopo il suo ritiro, nei pressi dell’American Airlines Arena (casa dei Dallas Mavericks), le autorità ed i cittadini hanno deciso di cambiare il nome di una strada in Nowitzki Way. Questo perché il rapporto di Dirk con la città va oltre il basket, è qualcosa di indescrivibile, di unico, come The German Wunderkind.

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