La scorsa settimana, la notizia che il Governo nella Manovra 2024 aveva tagliato i fondi ai finanziamenti per la lotta contro i Disturbi Alimentari, aveva scosso tutti. Ma adesso, dopo aver fatto rumore, arriva un passo in avanti (o forse una toppa per sopperire al gravissimo danno) per il mancato rinnovo in legge di Bilancio del Fondo da 25 milioni per i disturbi alimentari (ribadiamo fosse un fondo istituito con la manovra per il 2022 e in scadenza il prossimo 31 ottobre). Arriva un “Fondo straordinario” da 10 milioni, destinati a curare anoressia, bulimia e le altre malattie incluse tra i DCA. E, a regime, trentadue prestazioni totalmente gratuite per i pazienti, a cominciare dal 1 aprile.

Disturbi alimentari, quando fare rumore serve a qualcosa: dopo il taglio dei fondi arriva il “Fondo straordinario” di 10 milioni

Questi fondi per la lotta contro i disturbi alimentari sicuramente non sono abbastanza. Parliamo di dieci milioni, prima ne erano stanziati 25, di milioni. Così Aurora Caporossi, fondatrice di Animenta, riportato da Io Donna, commenta la notizia: “Accogliamo la notizia con piacere. Ma, non è un dettaglio, viene dopo la mobilitazione di 28 piazze italiane. 10 milioni per un anno non sono nulla rispetto ai numeri dei disturbi alimentari. È un piccolo passo avanti ma non certo il punto di arrivo: il nostro obiettivo rimane lo scorporo nei Lea, che è l’unica soluzione per garantire delle cure adeguate in tutta Italia.”. Infatti ricordiamo che venerdì 19 gennaio ci sarà una mobilitazione nazionale per protestare riguardo l’esclusione da parte del Governo dei Fondi all’interno della Manovra dei Disturbi Alimentari.

E’ grave che il Governo non prenda in considerazione che i Disturbi Alimentari sono la seconda causa di morte giovanile: più di 2 milioni sono giovani sotto i 25 anni, così come 25 anni è esattamente l’età media di chi muore per queste patologie. Numeri da epidemia se pensiamo che ogni anno sono 4mila le morti per la mancanza di cure nel trattamento delle malattie del comportamento alimentare.

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