Come si può parlare diffusamente dei principali disturbi gastrici in maniera esaustiva ma senza dilungarsi troppo? Con una carrellata utile dei principali fastidi all’epigastrio e di rimedi pratici di “primo soccorso” per ognuno di questi fastidi. Possiamo individuare alcuni problemi legati all’apparato gastrointestinale. In queste situazioni, l’equilibrio dell’organismo risulta alterato, con l’insorgenza di alcuni sintomi e malessere diffuso. Non preoccupiamoci, ma vediamo come agire in fretta.
“Pronto intervento” rapido per disturbi gastrici frequenti e diffusi
I disturbi dello stomaco riguardano molti di noi, e il più delle volte sono transitori. Scopriamo come comportarci con alcuni consigli.
Nausea: debolezza e malessere generale
La nausea è un disturbo davvero molto sgradevole, caratterizzato da una sensazione di debolezza e malessere diffusi, localizzati nell’alto addome, e spesso accompagnati da desiderio di vomitare o da veri e propri conati.
Per attenuare la nausea sul nascere, soprattutto se compare al mattino, possiamo sgranocchiare qualche alimento secco. Tuttavia, è vero che se si ha nausea non si riesce a mangiare nulla. Dunque non dovremo fare altro che aspettare che passi.
Alcune pratiche utili possono essere lunghi respiri profondi, massaggi alle tempie e ai polsi con oli essenziali (lavanda, menta e limone), specie se la nausea è dovuta allo stress o a problemi di cinetosi (mal di mare, mal d’auto, mal d’aria).
Vomito: malessere e conati fastidiosi
Il vomito è la fuoriuscita parziale o totale del contenuto dello stomaco dalla bocca, tramite conati più o meno intensi e violenti. Spesso, quando siamo a stomaco vuoto, i conati possono portare a espellere solo succhi gastrici.
Una volta superato il malessere dopo conati e vomito, sarà importante ri- abituare lo stomaco a tollerare liquidi e cibi solidi. Proviamo dapprima con qualche alimento secco, come fette biscottate o cracker, e poi beviamo a piccoli sorsi tè deteinato o camomilla.
Passiamo poi a inserire gradualmente nella dieta tutti i nutrienti, facendo attenzione a seguire un regime alimentare bilanciato e completo.
Cattiva digestione: sensazione di pesantezza
La cattiva digestione o dispepsia si pre- annuncia con gonfiore, senso di pesantezza, pienezza, eruttazioni difficoltose, meteorismo. Per facilitare i processi digestivi, evitiamo la pennichella subito dopo mangiato e facciamo una breve e leggera passeggiata dopo i pasti (non una maratona, però, che potrebbe invece peggiorare la situazione!): è tra i consigli di salute raccomandati. Anche bere una camomilla o una tisana può essere d’aiuto.
Acidità di stomaco: eccessiva produzione di acido cloridrico
L’acidità di stomaco potrebbe essere la manifestazione del reflusso gastrico. Ha luogo in seguito a una produzione eccessiva di acido gastrico che può provocare una irritazione della mucosa gastrica. Per contrastarla, possiamo agire con accorgimenti alimentari: evitiamo cibi e bevande ad azione acidificante, come ad esempio kiwi, agrumi (talvolta fragole, cetrioli, uva, secondo la propria tollerabilità), alcolici, caffè, cioccolato e cacao. Ricordiamo di moderare i pasti, per favorire la digestione. Attendiamo circa due- tre ore dalla fine del pasto per coricarci.
Bruciore di stomaco: sensazione dolorosa e iperacidità
Il bruciore di stomaco, noto anche come pirosi gastrica (a volte il nostro stomaco va proprio in fiamme!), è una sensazione dolorosa di bruciore nella parte superiore dell’addome. Compare spesso con acidità e reflusso gastrico. Non sdraiamoci subito dopo i pasti, evitiamo alimenti che possono acuire il problema come agrumi, kiwi, pomodori, cacao e cioccolato, spezie piccanti, caffè e alcolici.
Reflusso gastrico: bruciore retrosternale e rigurgito acido
Il reflusso gastrico ha luogo quando i succhi gastrici risalgono in maniera eccessiva dallo stomaco all’esofago, provocando bruciore retrosternale e rigurgito acido, con una sensazione di liquido e sapore amaro e acido in gola e in bocca. Anche in questa evenienza, evitiamo alimenti “reflussogeni” e pennichelle postprandiali senza aver atteso il compimento dei processi digestivi.
Chetosi o acetone: alito fruttato e talvolta vomito
L’acetone (no, non è il solvente per lo smalto sulle unghie, o almeno, non in questo caso!) è uno stato chetonemico, ossia un’alterazione del sistema metabolico. Insorge quando l’organismo, che non può più usare gli zuccheri per produrre energia, inizia ad attingere alle scorte di grassi. Questo disagio riguarda spesso i bambini e tende a manifestarsi dopo episodi di stati febbrili, digiuno, intensa attività fisica, cioè dopo situazioni o attività che richiedono un ingente consumo energetico. Acqua zuccherata e succhi possono aiutare a ri- bilanciare la quota glucidica e a rinnovare la fonte energetica nuovamente fruibile.
Dopo sbornia: malessere allo stomaco
Quando beviamo eccessivamente, l’alcool a contatto con la mucosa gastrica o può provocare un fastidioso malessere, talvolta anche intenso, che si manifesta con una forte emicrania, ma soprattutto con una serie di disturbi localizzati a livello gastrico, come nausea, vomito o emesi, iperacidità, eruttazioni, ma anche mal di testa. Imparata la lezione, sarà opportuno moderare l’assunzione di alcol, seguire una dieta leggera e bilanciata, bere un tè o una camomilla. Per rilassarci, si possono seguire consigli musicali ascoltando i propri pezzi preferiti, fare una passeggiata, una bella doccia.
Disturbi gastrici in gravidanza: piccoli fastidi per ogni trimestre
Durante la gravidanza, qualche disagio gastrico non deve spaventare: anche il viaggio più emozionante può nascondere insidie, ma superabili! Nausea e vomito nel primo trimestre, difficoltà a digerire nel secondo trimestre e bruciore di stomaco e reflusso nell’ultimo trimestre possono insorgere durante la gestazione. Niente paura: alimentazione regolare, stile di vita bilanciato, regolarità nei pasti, qualche passeggiata, se possibile, possono essere d’aiuto.