Quando il western era così reale da farti sentire la polvere fino alle narici. Le folate di vento che sollevano la sabbia, e i colpi di fucile da far alzare le spalle. “Django spara per primo“, stasera in tv torna la grande saga del film con Django, Navarro, Gordon. I loro sguardi assassini, le rivoltelle fumanti e sceriffi che non scherzano.
Le atmosfere contano molto, e giocano la carta vincente. Giri di chitarra attorno ad un fuoco notturno, con in cerchio gli assonnati, reduci da prodezze, banditi da far west. “Fa proprio caldo questa notte, vero Jhonny?“. “Si Don Alvaro, fa caldo“. E parte l’urlo di una iena, affamata o poco ci manca. Questo prometteva la decade di Django. Sigari fumati fino a consumarsi. Tutto ruota attorno una vendetta. Bisogna riprendere l’eredità del padre di Django (Glenn Saxson), che spetta a lui come legittimo erede. La cerca e la rivendica a tutti i costi da Cluster (Nando Gazzolo), il losco banchiere socio di suo padre.
Spaghetti western a cena con Django
Un tempo si contavano i passi all’indietro, e ci si contendeva la disputa all’ultimo duello. Uomini d’onore con la sorte giocata in un grilletto. La regia del film stasera in tv, “Django spara per primo” del 1966, è di Alberto De Martino. Sergio Leone avrebbe stretto sui volti, la dimensione naturale della sua regia. Il colpo in canna erano per lui gli sguardi. Questo Spaghetti Western in salsa andalusa, è meno sadico e violento dei suoi simili, in voga al periodo. Conserva anche qualche tono comico. Lo rendono spettacolare, l’inconfondibile voce di Nando Gazzolo, Alberto Lupo uno dei presentatori più famosi degli anni sessanta, in mantello e abiti neri, e Fernando Sancho il mitico volto da febbre del west. Django non sarà il solito Franco Nero. Il pistolero portato per la prima volta sulla scena da Sergio Corbucci, vivrà una grande longevità cinematografica, cambiando anche interprete. Rivisitato, magari alla Tex Willer.
La fama di Django del western all’italiana, ha ispirato Quentin Tarantino per il suo grande successo ‘Django Unchained’. Nel suo film diede anche un piccolo cameo a Franco Nero, volto glorioso di Django di Corbucci. Un set americano condito da ‘spaghetti western’. Ida Galli, in “Django spara per primo“, stupisce per il suo fascino. Ricorda il film western ‘Le pistolere‘, con Brigitte Bardot e Claudia Cardinale. Le musiche, stasera in tv, sono del maestro Bruno Nicolai, che con un’orchestra di 57 elementi, ci incanta con un bolero, la nota danza di origine spagnola. Rifacendosi anche ai temi di Morricone. Per la gioia degli appassionati del genere western nostrano. Nel finale attende un gran colpo di scena. Cowboy e stalloni ai loro posti; taglie e galantuomini, presenti. Questi, i film a cui ci aveva abituati il personaggio Django. Ognuno, ha dentro l’eco di una frase rubata ad un western. Uno sparo di pistola, come una voce, da riconoscere.
Federica De Candia per MMI e Metropolitan Cinema. Seguici