Donald Trump ha nominato Susie Wiles, responsabile della campagna elettorale, capo dello staff , la carica non elettiva più importante alla Casa Bianca. Nel suo discorso della vittoria, Trump ha affermato che Susie Wiles “mi ha appena aiutato a raggiungere una delle più grandi vittorie politiche nella storia americana” e che “è tenace, intelligente, innovativa ed è universalmente ammirata e rispettata”.

“Susie Wiles mi ha appena aiutato a raggiungere una delle più grandi vittorie politiche nella storia americana, ed è stata parte integrante delle mie campagne di successo del 2016 e del 2020”, ha detto Trump.

Per la natura del suo stesso ruolo la 67enne che Politico ad aprile definiva “la più temuta e la meno nota stratega politica d’America”, è rimasta in questi mesi una sorta di architetta invisibile della campagna del repubblicano, evitando il più possibile le dichiarazioni ‘on the record’. Una rara eccezione, che è anche indicativa del suo carattere, il post con cui la scorsa settimana ha replicato, tra l’ironico e il piccato, al miliardario Mark Cuban che su X aveva detto che il tycoon solitamente non si circonda di “donne forti e intelligenti”.

Wiles ha lavorato per diversi esponenti del Gop sin dalla fine degli anni Settanta, incluso l’ex presidente Ronald Reagan. Il suo incontro con Trump risale al 2016 quando ha gestito le operazioni in Florida del miliardario rifiutando di seguirlo a Washington dopo la vittoria. È nel 2021 che il tycoon, reduce dalla sconfitta alle urne e in parte isolato da amici e big del partito repubblicano dopo l’assalto dei sostenitori Maga a Capitol Hill, richiama Wiles affidandole la sua organizzazione politica.

Da allora l’influente consigliera ha lavorato nell’ombra con pazienza e senza sosta. Ha mantenuto dritta la barra nonostante gli scossoni dovuti ai guai giudiziari che hanno investito l’ex presidente e ha imposto la disciplina ad un candidato famoso per la sua assenza di freni. Dietro le quinte la manager della campagna ha lavorato inoltre per cambiare la percezione che gli elettori hanno di Trump. Non solo uomo d’affari ma anche nonno: “mostriamo le foto dei suoi nipoti”, l’ordine impartito agli assistenti del repubblicano per addolcirne l’immagine.