
La pandemia ha destabilizzato tutto e tutti, ha sconvolto i nostri piani, ha rivoluzionato le nostre vite. Se prima avevamo paura solo degli estranei, adesso invece si temono anche gli affetti. Niente baci, niente abbracci e solo distanza di sicurezza. Un enorme stress, persino in casa. Sì, perché anche in ambito domestico la situazione è drammatica, specialmente per le donne.

Stanche, stressate e demotivate, le donne sono arrivate al limite, e cominciano ad avvertire sempre di più le conseguenze psichiche causate dal Covid. Perché il virus, non ha soltanto stravolto la salute mentale dei pazienti che, fortunatamente, lo hanno sconfitto; ha anche colpito quella delle persone – specialmente donne – che, durante i lunghi periodi di lockdown o dopo aver perso il lavoro, si sono fatte carico – e lo fanno tutt’ora – di tutto ciò che riguarda la famiglia.
Per questo motivo, la pandemia ha aumentato la necessità di ricevere un supporto psicologico. Tuttavia, stando agli ultimi dati rilevati, solo il 3% del gentil sesso si è rivolto ad uno sportello psicologico e, più in generale, solo il 30% ha usufruito di un servizio d’aiuto, sia materiale che informativo. Eppure, la situazione femminile è molto critica, soprattutto in contesto lavorativo. Nell’ultimo anno, secondo l’indagine La condizione economica femminile in epoca Covid-19 realizzata da Ipsos per conto di WeWorld, in Italia 5 donne su 10 hanno avuto una diminuzione delle entrate e temono di perdere il posto di lavoro; mentre 4 su 10, dipendono economicamente dalla famiglia o dal proprio compagno.
Donne e pandemia: cala il desiderio di maternità
Se all’inizio dell’emergenza pandemica il lockdown totale aveva portato le donne a reinventarsi entro le mura domestiche, attraverso corsi online di qualsiasi genere – dalla cucina alla pittura, dal giardinaggio al cucito – con la speranza che tutto sarebbe passato in fretta, ad oggi la situazione è mutata drasticamente. Chi lavora da casa, inizia a risentirne e a non tollerare più né lo smart working né la condivisione degli spazi con il resto della famiglia; mentre chi il lavoro non ce l’ha, si sente ancora più sola ed esclusa dalla società, risentendone dal punto di vista psicofisico. Insonnia, tachicardia, ansia, incubi, sono i sintomi più diffusi attualmente tra le donne, proprio a causa della pandemia.

Una situazione drammatica, la quale sta influendo tantissimo su un aspetto femminile importantissimo: il desiderio di maternità. La frustrazione e l’incertezza di questo periodo infatti, ha spinto tantissime donne a rinunciare a mettere al mondo un figlio. Come si può pensare di diventare mamma se non si ha un lavoro? Il 16% delle donne infatti, ha dichiarato di avere – almeno per il momento – messo da parte l’idea della maternità. Una situazione tragica contando che, da anni, l’Italia è uno dei paesi con il più basso tasso di natalità al mondo.
Si ritorna quindi al solito discorso della scelta obbligata tra carriera e tutto il resto. La donna si ritrova alle strette e senza poter conciliare maternità e lavoro. Difatti, tra quelle che lo hanno perso, le madri di famiglia tendono a non cercarne uno nuovo, mentre chi un mestiere ce l’ha, si trova ad dover rinviare molti progetti a data da destinarsi.
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