Donne e religione, da sempre e nell’immaginario comune, non sono mondi che collidono. Nella storia non conosciamo leader religiosi donna eppure, ultimamente, le cose stanno cambiando.

Le leader religiose donne

Nel mondo ebraico oggi un ruolo importante lo svolge  Sally Priesand che è la prima donna rabbino riconosciuta all’interno di un seminario ebraico nel 1972. La maggior parte degli ebrei riformati oggi sono abituati a vedere una donna che guida il culto e Sally Priesand ha guidato il Monmouth Reform Temple giudaico a Tinton Falls, nel New Jersey, dal 1981 fino al suo ritiro nel 2006. Denise Eger è presidentessa della Conferenza centrale dei rabbini americani, la principale organizzazione per i rabbini riformati negli Stati Uniti.

La religione che rimane più fermamente ancorata al dogma secondo cui solo gli uomini possono guidare le congregazioni religiose è quella cattolica. Permane ancora l’editto di Papa Benedetto XVI, che aveva decretato a suo tempo la pena della scomunica automatica contro chiunque tenti di conferire un ordine sacro a una donna, e alla donna che tenta di ricevere un ordine sacro. Al di là della chiesa Cattolica però nell’ambito del cristianesimo si stanno facendo largo personalità femminili come quella di Victoria Iloff Osteen, la donna pastore più influente al mondo, moglie del pastore Joel Osteen, che ha fondato la più grande chiesa cristiana non denominazionale del mondo, Lakewood Church di Houston, in Texas.

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Jamida Beevi, leader islamica- Donne e religione- Photo Credit: Web

Donne e religione islamica

Secondo la religione islamica è un uomo che deve guidare la preghiera tranne quando la platea di ascoltatori sia composta da sole donne. Eppure, anche nella religione che idealmente si considera molto maschilista per via della poligamia concessa ai soli uomini o del burqa le cose stanno cambiando.

La prima donna indiana della storia a guidare una congregazione mista per la preghiera del venerdì  è stata Jamida Beevi, fa parte della Quran Sunnat Society un gruppo nello stato del Kerala dell’India sudoccidentale che mira a portare la riforma alle comunità musulmane. Secondo la sua visione:

“Il Corano non ha alcuna discriminazione basata sul sesso, tutto è dovuto alle interpretazioni sbagliate. Il Corano non autorizza gli uomini ad essere i leader solitari della preghiera Jumu’a. Abbiamo preso questa iniziativa per inviare un messaggio forte alla società che sia gli uomini che le donne sono uguali nell’Islàm”.

Il Marocco è il primo Paese del Medio Oriente e della regione nordafricana a fornire
istruzione autorizzata dal governo per le leader islamiche donna. Altri esempi sono la dottoressa Amina Wadud, la prima donna imam americana, figura femminismo islamico moderno. Sherin Khankan è la prima donna imam a guidare la preghiera islamica in Danimarca. Le donne si sono fatte strada anche all’interno delle comunità islamiche francesi.

Le donne nelle altre religioni orientali

Tra gli induisti troviamo una vera e propria “donna guru”  Mata Amritanandamayi. Chiamata la santa degli abbracci ha fondato una vera e propria dottrina basata sugli abbracci tra le persone e dato vita ad una rete globale di beneficienza.

Nella religione buddhista una monaca di riferimento è certamente Jetsunma Tenzin Palmo, insegnante di fama internazionale e fondatrice del monastero di Dongyu Gatsal Ling nel Nord dell’India. Accanto a lei, anche Bhikkhuni Dhammananda, studiosa, traduttrice, badessa e leader nel movimento per la piena ordinazione delle donne in Thailandia.

Da questi rapidi cenni emerge come le donne piano piano si stiano facendo largo e imponendo le loro visioni nelle religioni più disparate. Finalmente si può colmare la profonda antinomia tra culto e donne, le quali sempre più mostrano il loro volto di leader carismatici.

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