Arriva d’oltralpe una notizia confortante per le vittime del terrorismo. Il presidente francese Macron ha infatti ordinato la fine della cosiddetta “dottrina Mitterrand” permettendo l’arresto di alcuni ex componenti delle Brigate Rosse. La notizia ha dell’incredibile perché segna la fine di un’epoca, nonostante la perdurante differenza sulla disciplina dei pentiti. L’Italia aveva comunque presentato una lista di 200 nomi e la Francia ne ha presi in considerazione 10. L’Eliseo: «Il Presidente ha voluto risolvere questa questione, come l’Italia chiedeva da anni».

La “Dottrina Mitterand”

Questa politica sull’asilo politico era di matrice socialista ed aveva impedito l’estradizione dei brigatisti dal 1 febbraio 1985. Fino ad oggi. Quando la Polizia italiana ha attuato l’arresto di 7 (ex) terroristi appartenenti alle B.R. La scelta politica teorizzata da Louis Joinet, dunque, concedeva ospitalità sul territorio francese a quei cittadini italiani responsabili di violenza politica, purché non slegati dalla lotta armata. Lo scudo Mitterrand nasceva in un contesto politico e culturale comprensibilmente più garantista rispetto a quello italiano. Negli stessi anni, infatti, lo stivale era attraversato dalle violenze del terrorismo di estrema sinistra, tanto da diventare tristemente noti come “anni di piombo”. Allo stesso tempo, comunque, vi era sospetto sul modo con cui era stata condotta la lotta al terrorismo politico.

I beneficiari

Dunque finisce una stortura del sistema diplomatico che dura in modo anomalo da oltre 30 anni. I rapporti consolari tra i due Paesi sono stati leali e non hanno visto tensioni significative. Un’amicizia necessaria, si potrebbe dire da compagni di banco più che da amici d’infanzia, che tuttavia oggi si rafforza grazie alla lotta al terrorismo. Un terrorismo che negli anni ha raccolto a piene mani da questa scappatoia. I nomi dei sette arrestati nei giorni scorsi sono Marina Petrella, Roberta Cappelli, Enzo Calvitti, Giovanni Alimonti, Sergio Tornaghi, Giorgio Pietrostefani di Lotta Continua e Narciso Manenti dei Nuclei armati per il contropotere territoriale. Alcuni beneficiari erano trovati già in Francia all’alba di questa scelta politica, negli anni ottanta. Dello scudo Mitterrand beneficiò anche Paolo Persichetti dopo la morte di Marco Biagi, all’epoca rivendicata dalle Nuove Brigate Rosse, poi anche Cesare Battisti. il fondatore di Autonomia Operaia Toni Negri, e gli scrittori e militanti della stessa formazione Lanfranco Pace e Franco Piperno.

Gli sviluppi e il procedimento

Allo stato attuale risultano ancora tre ricercati: Maurizio Di Marzio (ex Br), Luigi Bergamin (Proletari armati per il comunismo) e Raffaele Ventura. Le dieci persone i cui casi la Francia ha deciso di esaminare entro 48 ore dovranno comparire di fronte alla Corte d’Appello di Parigi. Sarà questo Tribunale a decidere, caso per caso, se prolungare la detenzione o concedere la libertà condizionata, prima di esaminare le richieste di estradizione.

Macron gioca in difesa

La scelta della Francia, tuttavia, è una scelta molto politica che arriva in un periodo storico in cui vi sono ancora vittime di terrorismo. Unica differenza: la lingua. Oltre agli attentati degli ultimi il Paese è tornato a tremare. Il giorno in cui è stata presentata una nuova legge anti terrorismo è stato infatti accompagnato dallo sgozzamento di un’impiegata del commissariato di Rambouillet. La nuova legge permetterà di controllare fino a due anni i condannati per terrorismo quando escono dal carcere e introdurrà il ricorso ad algoritmi per rintracciare radicalizzazioni in rete. A un anno dalle presidenziali Marine Le Pen vola alto nei sondaggi e Macron pare difendersi dalla minaccia della vittoria della candidata di destra estrema.

Di Serena Reda