Dpcm 2020 Edition è il nuovo gioco da tavolo, a tema pandemia, in grado di rallegrare anche una situazione tragica come quella che l’Italia, da Marzo 2020, sta affrontando. L’idea prende spunto dalla nostra stessa natura umana: il senso dell’ottimismo, accompagnato dall’ironia e dalla voglia di sdrammatizzare sulle tensioni e i malumori che hanno preso il sopravvento durante il lockdown, sono i tratti distintivi degli italiani, che si dimostrano, ancora una volta, persone in grado di alleggerire anche gli eventi più estenuanti. E se per un attimo smettiamo di pensare agli aspetti dolorosi di questa interminabile vicenda, è facile immaginarsi intorno ad un tavolo a ironizzare sugli episodi che hanno caratterizzato quest’anno pandemico.

Simile al Monopoli nei meccanismi, il gioco prevede un tabellone e delle carte, ideate e disegnate da Fabrizio Iozzo, un ragazzo romano, di 47 anni, titolare di una società di assistenza informatica. In un’intervista a Fanpage, Fabrizio ha raccontato di essersi lasciato ispirare durante le vacanze natalizie, che “solitamente mi piace trascorrere con giochi di società in compagnia di parenti e amici – ha spiegato – lo scorso anno non è stato possibile per via del Covid, quindi mi piace pensare che in futuro ricorderemo le contraddizioni che hanno fatto da cornice al drammatico periodo passato con questo gioco”.

Le regole di gioco

Proprio le contraddizioni sono infatti le protagoniste del Dpcm 2020 Edition: le regole prevedono di ‘resistere’ contro i divieti imposti dai vari Decreti sugli spostamenti, il numero massimo di persone conviventi in casa, le autocertificazioni, e così via. Man man ci si imbatte, inoltre, in bonus, imprevisti e altri elementi caratterizzanti gli scorsi mesi, come gli arcobaleni che hanno rivestito i balconi di tutta Italia e le varie citazioni di Conte divenute ormai frasi celebri, di cui ricordiamo soprattutto: “Questo governo non lavora col favore delle tenebre”. Insomma, un vero e proprio excursus che ci permette di rivivere un’esperienza – di cui ci si augura al più presto la fine – con un po’ di sorriso.

Francesca Perrotta