Mario Draghi pronto per il Colle. Nel pomeriggio, infatti, vi sarà l’incontro tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed il presidente incaricato Mario Draghi. I due grandi artefici del futuro governo hanno vissuto, separatamente, la vigilia dell’importante colloquio. Mattarella chiuso nel suo studio al Quirinale, Draghi nel suo ufficio riservato a Bankitalia.

Draghi pronto per il Colle. Lavoro a quattro mani con Mattarella

Quando i due si ritroveranno, oggi pomeriggio, sarà per ufficializzare la nuova squadra di governo, secondo una modalità mai riscontrata nella storia repubblicana. Qualcosa di profondamente diverso dalla creazione degli altri governi tecnici, come, ad esempio, quello di Carlo Azeglio Ciampi o di Mario Monti. Questa volta il copione recitato dal presidente incaricato è stato chiaro. Riassunto del suo progetto e non accettazione di alcun suggerimento riguardante la composizione della maggioranza, facendo chiaramente intendere a tutti i partiti che quella che stava iniziando era davvero un’epoca nuova. La grande novità sta nel fatto che il suo programma sarà presentato solo, ed esclusivamente, all’interno del Parlamento e che sarà una sua, esclusiva, decisione, la scelta della squadra.

Draghi pronto per il Colle. Il timore dei partiti

Risulta palpabile il timore dei partiti riguardo questo modus operandi del ministro incaricato. I partiti della maggioranza sono al buio, vorrebbero conoscere il metodo adottato da Draghi per la formazione del governo. Il loro maggior timore è che Draghi riservi ai tecnici i ministeri più importanti e che riservi loro soltanto ministeri secondari, con il pericolo che si creino ulteriori fratture all’interno delle forze che sostengono il governo. Oggi si capirà meglio quale filo logico abbiano seguito il presidente della Repubblica Mattarella ed il ministro incaricato Draghi.

Mario Draghi ed il Movimento 5 Stelle

Il risultato delle consultazioni all’interno del Movimento 5 Stelle è stato l’ultimo tassello mancante al puzzle di Mario Draghi per la quadratura del nascente governo.  Draghi sa bene che il movimento sta vivendo una fase drammatica al suo interno, per almeno tre motivi: la presenza, contemporanea, nella nuova maggioranza di Silvio Berlusconi, Matteo Salvini ed anche quella di Draghi stesso, che negli anni scorsi, è stato spesso attaccato dal Movimento 5 Stelle. L’assegnazione del ministero della Transizione ecologica sarà fondamentale per il Movimento 5 Stelle e potrebbe rendere meno complessa l’adesione al nascituro governo.

La soffiata di Salvini

In questo contesto di grande agitazione all’interno dei partiti che sosterranno la nuova maggioranza di Mario Draghi, arrivano le parole del leader della Lega Matteo Salvini che a “Porta a Porta” si sbilancia dicendo chiaramente che, su alcune decisioni, “ci sarà una maggioranza orientata verso il centrodestra”. A sinistra suonano infiniti campanelli d’allarme. La speranza, a sinistra, è che l’ombrello protettivo di Draghi resista e metta al riparo il governo da possibili e, probabili, tempeste.

Stefano Vori