Dragondraft, quanta allegria tra folletti e rettiliani

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Di Redazione Metropolitan

Dragondraft, di Benjamin Schwer, è l’ultimo gioiello da tavola per grandi e piccini, targato Haba. E’ il momento di far rullare i tamburi, nobili amanti di draghi e creature fantastiche: tra folletti e magia, c’è sempre dietro l’angolo uno spettatore da ammaliare!

Dragondraft – Draghi circensi, folletti lavatori e cardi puzzolenti…

“Il culmine della manifestazione sono gli spettacoli serali dei draghi. I giocatori devono scegliere con accortezza i draghi che vogliono far esibire nel loro programma. La scelta non è affatto facile, perché ognuno di questi interpreti alati ha la propria specialità! In mezzo ai draghi spuntano anche alcuni aiutanti folletti, pronti a contribuire all’allestimento degli spettacoli. Pianificare per tempo e adottare la giusta strategia: solo così è possibile allestire il miglior spettacolo di draghi. Vince il gioco chi, dopo la quinta serata, è riuscito ad attirare il maggior numero di spettatori” – Introduzione di scheda a Dragondraft

Copyright: Fulvia B.

All’interno della scatola, condita su ogni lato dai draghi circensi di colore sgargiante, troverete:

  • 1 tabellone
  • 4 cartelle di raccolta
  • 9 tessere tribuna
  • 4 tessere spettatori
  • 16 figure in legno (prosciutti; flaconi di profumo; artigli di drago; fuochi d’artificio)
  • 1 pecora
  • 4 pedine degli spettatori
  • 1 pedina segnagiri
  • 67 carte da gioco (carte Drago; Folletto; Cardo Puzzolente; carte riassuntive)

Il gioco si propone con un’originale formula di drafting, dove l’obiettivo è conquistare il maggior appeal sugli spettatori durante i 5 giorni di fiera, rispetto agli altri giocatori.

Dragondraft – I draghi si preparano, i folletti lavorano, lo spettacolo ha inizio

Dragondraft è un titolo spensierato, con disegni e componentistica di pregevole fattura, e un’architrave di gameplay tendenti al German. Il sintetico regolamento (8 pagine più FAQ) cala il lettore subito al centro dell’azione, portandolo insieme ai giocatori al centro dell’attesa fiera rettiliana. Una partita si compone di cinque round, i quali culminano dopo alcune fasi nei tradizionali 5 spettacoli serali.

Il gioco inizia con il primo giorno di fiera; nella fattispecie, col primo arrivo dei draghi nella piazza centrale. In questa fase, i giocatori dovranno scegliere e prendere fino a 9 carte dalla piazza. Tra le carte, figurano cinque tipi di draghi (sputafuoco rossi; prestigiatori lilla; volanti blu; ginnasti verdi; forzuti gialli) e due tipi di folletti (lavoratore singolo, oppure in coppia). Il sistema di drafting prevede una sorta di “penalità” nella fase di acquisizione; laddove salteremo porzioni di file per scegliere una carta più lontana rispetto al Viale segnapunti, saremo costretti a pescare un dato numero di carte Cardo Puzzolente.

Quando avremo selezionato le nostre carte, e cominciato a configurare le nostre strategie di gioco, dovremo allestire il palcoscenico per lo spettacolo serale. Nel farlo, potremo avvalerci dei nostri preziosi lavoratori eventualmente acquisiti: i folletti. Grazie alla loro manodopera (rappresentata dai punti Costruzione indicati sulla carta Folletto) potremo costruire tribune (attraendo degli spettatori unici), oppure allestire i chioschi (per ottenere svariati bonus).

I chioschi rappresentano il cavallo di battaglia di Dragondraft, in termini di originalità. Il chiosco di panini consentirà di pescare una carta in più nella fase di acquisizione draghi. I fuochi d’artificio faranno ottenere due spettatori in più, durante ogni spettacolo serale. Col negozio di souvenir, potremo preparare profumi e attrarre uno spettatore per ogni Cardo Puzzolente speso. Infine, con l’estetista di draghi otterremo uno spettatore in più per ogni tipo di drago che si esibisce in un singolo spettacolo.

Tornando alle Tribune, queste non potranno essere più di quattro per giocatore, e ciascuna attrarrà un dato numero di spettatori una tantum nel corso della partita.

Si arriva così al clou della serata: il grande show sul palco. I nostri draghi circensi, con le loro strabilianti capacità, si esibiranno per conquistare gli occhi degli spettatori. La combinazione giusta di chioschi, tribune e draghi fatti esibire nel corso di cinque spettacoli, determinerà il miglior organizzatore di show e sarà nominato vincitore.

Dragondraft – Tattica e drafting, divertimento assicurato

Dragondraft porta sul tavolo più che un gioco vero e proprio, un simpatico siparietto ambientalistico. L’effetto scena permea l’intera sessione, stimata in 40-60 minuti, che coinvolge attivamente i quattro giocatori nel sentirsi parte di un evento fieristico. Come se si fosse lì, tra draghi, folletti e cardi che puzzano, lasciando una sensazione di percezione che per certi aspetti, va oltre i sensi e fa scattare la fantasia.

Se il concetto di gioco evoca sensazioni spiccatamente originali, il che contraddistingue il titolo ponendolo nella classifica dei migliori titoli del 2020 per soggetto, bisogna fare un distinguo in termini di rigiocabilità. Dragondraft è rigiocabile, ma non nel senso più esasperato del termine.

Di fatto, il gioco è solido nelle sue sintetiche fasi e regole; ma offrendo spunti tattici che alla lunga si palesano ripetitivi e troppo circoscritti alle singole fasi di gioco, il risultato è un titolo che ben si indirizza solo a talune fasce di giocatori. Non sono da trascurare dettagli di non poco conto, attentamente curati da un’azienda di altissima fattura come Haba.

In ordine: il retro delle carte, che sfoderando un rubino “segna-lato”, consente sempre al croupiér, in fase di drafting, di girare sempre le carte dal lato giusto. Fantastici anche i segnalini dei quattro chioschi, i quali calano perfettamente nell’ambientazione generale; e ottimi i disegni, partendo dal viale segnapunti per arrivare alla piazza-chioschi personale.

Dragondraft è promosso a pieni voti, perché non c’è critica minuziosa che tenga: il titolo è valido. Tuttavia, occhio al calarvi nei panni del classico p.r. dei draghi: non potrete apprezzare il gioco, senza compiere questo piccolo passaggio.