“E alla fine arriva Polly”: Ben Stiller e Jennifer Aniston tra imbarazzi all’americana stasera in tv

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Di Federica De Candia

Asciuga la pizza dal grasso in eccesso tamponandola con dei fazzoletti. E attenzione a mangiaredegli innocenti salatini, in realtà ingerisci dei batteri potenzialmente micidiali da circa trentanove zozze mani di estranei“. È l’assicuratore più in gamba della “Induria“, ma vittima dei suoi stessi infiniti calcoli. “E alla fine arriva Polly“, per fortuna, con Ben Stiller e Jennifer Aniston: Per l’uomo più prudente della Terra, la vita sta per diventare molto interessante.

Reuben Feffer (BEN STILLER) è specializzato nel calcolare rischi; il suo matrimonio con Lisa Kramer, un mazal tov celebrato in rito ebraico, nell’allegria generale, specie dell’amico filosofo ma stravagante Sandy Lyle (Philip Seymour Hoffman) scatenato in balli in cui perde i vestiti, durerà solo due giorni. “Io assicurerei il vostro matrimonio ogni giorno della settimana”, dice il capo della compagnia assicurativa alle nozze. Ma la sposa lo tradisce con un istruttore di sub francese, il primo giorno del viaggio di nozze a St. Barth. Lui da solo e sconsolato, incontra per caso Polly Prince (Jennifer Aniston), una compagna di liceo, un po’ hippy un po’ svampita, che fa la cameriera, vive in casa con un furetto cieco di nome Onorio, e scrive racconti per bambini dai titoli inquietanti: “Il bambino con il moncherino”, “Parabola sulla pericolosità dei fuochi artificiali“.

E alla fine arriva…

Una commedia americana del 2004 diretta dal giovane John Hamburg, in cui la coppia vincente e appassionata Stiller /Homburg, si era già vista in “Ti presento i miei” e “Zoolander”. Jennifer Aniston è alla seconda volta nella sua carriera cinematografica, dopo “Una settimana da Dio“. E Ben Stiller è il volto famoso di “Tutti pazzi per Mary”. In “E alla fine arriva Polly”, stasera in tv, c’è il contrasto tra persone apparentemente incompatibili, che riescono a vincere ogni distacco grazie a meccanismi comico-sentimentali. Il tono scherzoso è ovunque. Al primo appuntamento con la Aniston, in un ristorante etnico scelto dalla ragazza, Stiller nel ruolo fobico di maniaco dell’igiene, dovrà mangiare da un’unica portata con le mani, secondo tradizione. “È dimostrato che solo una persona su sei si lava le mani quando va in bagno…” Un dramma che finirà seduto sulla toilette a casa di lei. E avrà l’apoteosi, in un tentativo casareccio, di far inghiottire dal water l’asciugamano in lino ricamato usato per cartaigenica. Dopo un’epocale non silente defecazione.

Senti Reuben, sono in un casino. Dobbiamo andarcene“.
Reuben Feffer: “Ma non possiamo restare ancora un po’?
Sandy Lyle: “Ti dico di no, è una cosa seria. Ho scagareggiato
Reuben Feffer: “Non so che cosa vuoi dire“. La serata nel locale finisce con un imprevisto. L’amico sta cercando di dire che ha avuto una fuoriuscita non prevista. E che non gli consente disinvoltura. “Sei la persona più disgustosa che abbia mai conosciuto..”, dirà Reuben compreso l’accaduto. “Poi uno si domanda perché si è beccato l’escherichia coli, o la salmonellosi o l’epatite? Deve solo guardare nella ciotola dei salatini del suo bar!”. Stroncato dalla critica, con questo dualismo di comicità tipico anglosassone, il film ebbe successo al botteghino, incassando 170 milioni di dollari in tutto il mondo.

Il rischio del morso non calcolato

Le riprese del film si sono svolte negli Usa, tra Los Angeles, New York e le isole Hawaii. Sono presenti anche due citazioni cinematografiche: un riferimento esplicito a “Dirty dancing“, e la locandina di “Crocodile Tears“, il film con cui Sandy ha avuto successo da adolescente con un ruolo, e di cui si fa grande aiutando l’amico con stupidi consigli sulle donne. Lui ha il pallino dell’attore: interpreta con un gruppo teatrale amatoriale, anche il ruolo di Giuda nel musical Gesù Cristo Superstar. Ben Stiller e Jennifer Aniston hanno ottenuto una nomination agli MTV Movie Awards per la miglior sequenza di ballo. Lui impara i passi di salsa per far una sorpresa a Polly; questione di gelosia, da quando, in una discoteca sotterranea, lei balla con il cubano Javier. Ancheggiamenti da vero latino-americano per Ben Stiller, con la sicurezza di un apripista. Farà volteggiare anche lei, concludendo con un bacio in petto sul casquè. Lui che usa un calcolatore di rischio sul suo computer, e conosce e sventa ogni tipo di pericolo, e aveva confidenza solo con le polizze. Meno lusinghiera la candidatura come peggior attore protagonista di Stiller ai Razzie Awards.

Proprio Stiller è stato morso dal furetto due volte mentre girava le scene. Mentre più facile è stato per Jennifer Aniston, che ha dichiarato di aver accettato la parte di Polly per lavorare con Ben, da sempre suo amico, e perché voleva ballare la salsa. La colonna sonora di “E alla fine arriva Polly” è del compositore statunitense, Theodore Shapiro.Corri il rischio con me” sembra esser il messaggio nascosto tra volgarità, imbarazzi di ogni genere, e intrecci di cuore. Ogni sera Reuben riponeva coscienzioso sul comò i 15 cuscini che adornavano il letto; finirà anche questo, grazie alla benedetta Polly.

Federica De Candia per Metropolitan magazine