Nella notte fra domenica e lunedì è morta Indi Gregory, la bambina inglese di otto mesi affetta da una malattia definita incurabile dai medici che la assistono dalla nascita. La notizia è stata data dal padre all’agenzia di stampa italiana LaPresse. La sua vicenda era stata molto seguita in Italia, perché negli scorsi giorni il governo le aveva dato la cittadinanza italiana per cercare di facilitarne il trasferimento all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, che si era detto disposto a tentare una cura sperimentale sulla bambina.

«Mia figlia è morta, la mia vita è finita all’1,45», ha detto Dean. Che ha poi aggiunto che lui e la madre Claire sono «arrabbiati, affranti e pieni di vergogna». E ancora: «Il servizio sanitario nazionale e i tribunali non solo le hanno tolto la possibilità di vivere, ma le hanno tolto anche la dignità di morire nella sua casa. Sono riusciti a prendere il corpo e la dignità di Indi, ma non potranno mai prendere la sua anima. Sapevo che era speciale dal giorno in cui è nata, hanno cercato di sbarazzarsi di lei senza che nessuno lo sapesse ma io e Clare ci siamo assicurati che sarebbe stata ricordata per sempre».

La bambina era stata trasferita in un hospice per malati terminali dall’ospedale di Nottingham. L’ultimo appello davanti ai giudici di Londra era stato respinto. Così come l’offerta del governo Meloni di darle la cittadinanza per rendere possibile un suo trasferimento al Bambin Gesù di Roma. Indi Gregory, nata il 24 febbraio 2023 a Ilkeston nel Derbyshire, era affetta da sindrome da deplezione mitocondriale. L’associazione Christian Concern aveva offerto ai genitori l’assistenza legale per cercare di fermare il verdetto dei giudici. L’avvocato ed ex senatore della Lega Simone Pillon aveva fatto sapere che subito dopo il distacco dei supporti vitali la bambina aveva avuto delle crisi, poi rientrate. L’avvocato ha confermato l’annuncio di Dean Gregory. Dean ha anche detto che la moglie Claire ha tenuto Indi «con sé per i suoi ultimi respiri».