E tu chi diavolo sei?

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Di Redazione Metropolitan

Backpacker pensieroso sulla spiaggia di Koh Phangan durante una giornata nuvolosa. (tutte le foto sono dell’autore)

Una domanda più che legittima. Io sono un ragazzo di 28 anni di nome Francesco, sognatore da sempre e viaggiatore da un po’.

La scorsa estate, in preda ad un attacco di lucida follia ho deciso che era il momento di cambiare, di dare una scossa a una vita che stava ormai ristagnando nella routine e fatta più di sogni nel cassetto che di concrete soddisfazioni e ho lasciato il lavoro, ho messo quattro stracci, una macchina fotografica e il mio computer nello zaino e sono partito alla scoperta dell’Asia.

Ora posso immagimnare che la reazione più frequente a questa mia premessa sia “bravo, ma a me che mi frega?”.

Più che comprensibile, al giorno d’oggi sempre più persone giovani e meno giovani decidono di prendere in mano il loro destino e avventurarsi in progetti di varia natura, che per molti paiono strampalati ma che a volte portano al successo, quindi non vedo perchè io dovrei essere in qualche modo considerato speciale.

Non sono qui infatti per sentirmi battere le mani ne desidero una generale standing ovation, se mi ritrovo a scrivere dopo ormai diversi mesi dalla mia partenza è per condividere con voi viaggiatori, sognatori o semplici curiosi le mie esperienze, per dare a tutti coloro che si trovassero a calcare le mie orme qualche utile consiglio su come sopravvivere, su come evitare di ripetere i miei errori o dove trovare qualcosa di speciale che vi possa far provare le mie stesse gioie.

Piuttosto pretenzioso da parte mia forse, quelli che per me sono stati momenti indimenticabili per altri potrebbero non significare nulla e le mie disavventure o tutto ciò che non ho gradito viceversa, con occhi e  luce diversi, regalare grandi emozioni che a me sono state precluse.

Non deve infatti essere questa la Bibbia di nessuno, viaggiare è prima di tutto libertà e io ne sarò sempre grande sostenitore, ma immagino che molte persone vogliano sapere quanto problematico può essere acquistare un biglietto del treno in India, come terribile possa rivelarsi uno sleeping bus vietnamita, perchè valga o meno la pena prenotare un volo per lo Sri Lanka o mille altre piccole e grandi cose.

Quindi? Quindi spero che qualcuno si interessi alle mie parole, che queste possano un domani essere  di aiuto o di ispirazione per tutti voi, che possiate evitare i miei errori ed avere un viaggio meraviglioso come, per la maggior parte del tempo, lo è stato il mio.

Se vi ho incuriosito almeno un po’ spero che tra 2 settimane aprirete ancora una volta questa pagina per i miei primi consigli riguardo al Vietnam.

Safe travels a tutti 🙂