Non c’è italiano in Francia che non sappia cosa significhi ritals. Il termine serviva ad indicare, in modo dispregiativo, i nostri compatrioti che venivano in terra francese all’epoca delle grandi immigrazioni del ‘900. Oggi, pochi emigrati nostrani non conoscono l’altro riferimento alla parola Ritals: il nome della serie italo-francese che, alla sua seconda stagione, ha già conosciuto un grande successo.
L’idea è dell’autore Svevo Moltrasio, romano, laureato al Dams, attore, insieme a Federico Iarlori, nella serie.
I due si incontrano per caso, in un call center parigino, per gioco decidono di iniziare a fare video che parlano dei lavori degli italiani a Parigi: il primo episodio di Ritals prende vita.
Sarà durante le riprese di questo video però che a Svevo verrà in mente di fare un altro episodio, che diverrà il vero primo pilota della serie: il Bidet.
L’oggetto che è protagonista indiscusso, per la sua puntuale assenza nei bagni francesi, delle discussioni italiche oltralpe.
La coppia comica funziona e in poche settimane le visualizzazioni e le condivisioni del video sono moltiplicate.
Il duo si basa sul binomio vicente della differenza: Svevo da una parte, personaggio « burino » romano, menefreghista e un pò patriota, sempre con la gomma da masticare in bocca; un Clint Eastwood della borgata che spara a zero su tutto e tutti a Parigi.
Dall’altra Federico, il poeta che lavora su una sceneggiatura da anni, romantico sognatore di una Parigi bohémienne senza tempo, che tenta di elevare alle grazie della ville lumière il suo amico terra terra che però, puntualmente, gli blocca lo slancio in modo brutale.
Insomma, incarnano le due posizioni estreme e tutt’intorno, o piuttosto in mezzo, è pioggia e Francia, come diceva Paolo Conte.
L’equipe è piccola, i mezzi sono quelli dell’autoproduzione e così resteranno per molti mesi a venire, ma il risultato è ottimo, la qualità anche e soprattutto, al pubblico, tutto questo parlare di italiani in Francia, piace.
Molto.
Perché Ritals è una serie divertente che esce regolarmente su you tube da due anni e in cui, tra una gag, un riferimento cinematografico e una battuta, si parla di emigrare in Francia e dell’estero, secondo il punto di vista di un italiano medio.
Non si parla di calcio (anche se il riferimento immancabile a Materazzi e Zidane c’è, in episodi come Lo Sport), o se sia meglio il Chianti o il Bordeaux, ma uno dei derby più antichi d’europa è comunque nell’aria, visto sotto una luce nuova.
Per questo la serie è seguita anche da francesi e da italiani non espatriati.
Si affrontano, ridendo, luoghi comuni sulle due culture, per romperne altri.
Ma si confrontano anche i cliché sul mito dell’espatrio, cosa si trova e come siamo visti fuori.
Gli episodi sono vere e proprie chicche (L’interprete, La Pinta…), un regalo per chi è partito e da anni vive queste cose, ma anche per i francesi, che possono rivedersi in certi atteggiamenti.
Per alcuni estratti o episodi invece (Parigi vs Roma, La cucina, Parigi vs Roma-spazi verdi), dove magari la componente autoironica è apparantemente meno presente e dove si concretizzano, dati alla mano, i pregi o i difetti delle due culture, ci sono state delle critiche, alle volte dei veri attacchi.
Il web non ha perso tempo a reagire infatti, come spesso succede, con quella veemènza e immediatezza tipica delle piattaforme sociali.
Accusati per questi video, sia da francesi che da italiani, di essere troppo autoreferenziali, troppo critici verso la Francia che li ospita e li accoglie o poco lucidi sulla situazione italiana, questi episodi hanno creato una vera e propria tempesta di commenti sulla rete.
Su questo fenomeno del web, il rapporto al pubblico così diretto e accessibile, e questa doppia visione a specchio sugli italiani emigrati, ne parliamo direttamente con l’autore, che ho contattato per un’intervista.
Svevo, innazitutto, perché questo confronto tra Francia e Italia piace così tanto?
Piace perché l’identificazione è importante per chi vede un video. Parliamo di cose vissute dalla gente, di cose di cui hanno magari già discusso o su cui hanno riso, fatto delle battute tra amici. Io a volte cerco di andare incontro al pubblico il più possibile, a quello che cerca, parlando di tutto questo, ma tento anche di metterci qualcosa in più. Una rielaborazione delle questioni, e dei punti di vista, anche se non sempre la gente lo nota.
E perché alle volte crea cosi’ tanto dibattito e polemica?
Nei video come Parigi vs Roma-centro storico e Parigi vs Roma-spazi verdi, c’è un gioco, una messa in scena chiaramente, con il personaggio sborone romano che dice quanto siamo forti, ma si parte da un dato di fatto. Alla base c’è una ricerca dettagliata, su numeri, dimensioni, storia ecc. Il gioco poi è fare questa specie di video divulgativo tenendo pero’ i toni e le maniere dello Svevo personaggio. E’ un ibrido che puo’ disturbare, quindi creare dibattito.
L’episodio La cucina ha creato quasi un incidente diplomatico! Attacchi la concezione che i francesi hanno della loro gastronomia, ma perché smontargli questa visione?
Ritals è nato per questo: raccontare la Francia da chi ci vive, e il gioco è di smontare i luoghi comuni che gli italiani hanno sulla Francia e il vivere all’estero.
Ma anche di smontare quelli che i francesi hanno su di noi e su loro stessi. Io mi diverto su questo, se non potessi parlare di questa cosa, non farei una web serie cosi ! Chiaramentem in tutto questo la provocazione è sempre dietro l’angolo, e qualcuno ci casca sempre.
Però Ritals rimane una fiction in tutto e per tutto, scritta e recitata ad arte, e sulla pagina Facebook della serie, come sul mio profilo personale, rispondo quasi sempre come farebbe lo Svevo personaggio, con battute e provocazioni.
Ma a volte tutto ciò ci si ritorce contro, con il pubblico che non riesce a distinguere la finzione dalla realtà, e quindi i commenti, le critiche, sfociano spesso sul personale.
E’ vero che si è perso un po’ l’aspetto autocritico verso gli italiani che avevi nella prima stagione?
Lo sento spesso, ma non sono d’accordo. Non è vero che non c’è più autocritica, in tutta la seconda stagione siamo autoironici, come nell’episodio de Il referendum. Ma sono video visti da una minoranza.
Anche La scampagnata, di cui Spazi verdi è una parentesi, è autoironico.
E ci sono sempre battute sui i problemi e sulle cose che funzionano male in Italia.
Ma sono questioni che già tutti conoscono, in Italia siamo pieni di inchieste, anche ironiche, fatte da Report, Striscia la notizia, Le Iene…a me non interessa parlare dei problemi dell’Italia, non è il soggetto di Ritals. Piuttosto sottolineare cose che la gente non sa. Che magari sono delle qualità del mio paese.
E’ il punto di vista di un italiano medio che vuole riscattare il proprio paese dunque? Una volontà di riequilibrare la visione che si ha di Roma e di Parigi?
Non è solo una questione di Roma e Parigi, ma dell’Italia con l’estero. Se la serie ha avuto successo sin dall’inizio, è perché la maggior parte delle persone che la segue sono italiani espatriati, e me lo dicono spesso: “finalmente abbiamo trovato qualcuno che racconta questo punto di vista, che io ho sempre avuto, ma non riuscivo ad esprimere ! “
Ti ritrovi che i francesi ti dicono: come fai a dire che l’Italia è meglio, se poi vieni qui a vivere ? Quelli in Italia che ti dicono: qua in italia è un disastro, come fai a dire che all’estero non va bene ?
Chiaro che in Italia ci sono tantissimi problemi, ma mancava questa risposta di chi l’estero lo vive davvero, quotidianamente, conoscendone lati positivi e negativi.
E andando avanti con la serie, mi rendo conto che queste sono le tematiche che mi affascinano di più: il paradosso di rivalutare il nostro paese proprio abbandonandolo per i suoi difetti.
E’ colmabile questa visione tra l’italiano che resta e l’italiano che parte ? Questa doppia nostalgia, immaginaria per chi resta, che non è partito per un posto “migliore”, e quella reale per chi è emigrato e si rende conto poi di cosa ha lasciato e cosa trova ?
E colmabile solo se tutti facessero una lunga esperienza all’estero; quindi no, concretamente no. Per me ormai gli italiani sono separati in due categorie: gli italiani e gli italiani che hanno vissuto o vivono fuori. Hanno visioni completamente diverse sul mondo e sulla realtà italiana. Ma non bastano le serie, i film, etc…io mi ricordo perfettamente com’ero prima di venire e com’ero i primi tempi qui a Parigi, e so come sono adesso. So che per quanto ti puoi impegnare, è difficile farsi capire.
Questo sguardo diverso sulle cose è interessantissimo, ti ci puoi avvicinare ma la visione resta distorta, si pensa comunque che fuori tutto sia meglio.
I francesi, e probabilmente anche altre culture, si portano molto più in gloria forse ? Gli italiani passano magari tra l’autoironia e la lamentela, ma c’è raramente una fase più attiva, positiva ?
Ma sì, assolutamente, tutti mi dicono: ti lamenti molto, stai diventando un vero parigino, perché i parigini si lamentano di Parigi. Ma non è vero ! Non conoscono i romani ! I romani si lamentano di tutto !! E’ vero che i parigini si lamentano, però non ci andrebbero mai così pesanti sulla propria città o la propria cultura, non la criticherebbero mai così tanto come possiamo fare noi italiani!
E’ un limite italiano quello di pensare che all’estero sia tutto bellissimo. Ma poi, se entriamo nel dettaglio e parliamo in maniera tecnica, come ho cercato di fare in certi video, ci si rende conto che non è sempre vero.
Per esempio, informandomi, ho scoperto che l’80% dei parchi di Parigi sono artificiali ! Allora come fai a confrontare un parco artificiale di Parigi e un parco naturale di Roma?
Solo questo cerco di dire alle volte, perché trovo interessante cambiare prospettiva. E lo faccio attraverso il mio personaggio, un coattello di borgata, un po’ maleducato, un po’ presuntuoso.
Ringrazio Svevo per la disponibilità nel raccontarsi!
E, da amante della serie, emigrata in Francia da dieci anni, profondamente affascinata e cosciente dei difetti di entrambe le culture, consiglio a tutti, emigrati e non, di guardarvela, divertirvi con loro e ridere di noi e dei nostri cugini francesi.
Anche per quegli episodi, un pò meno di scontro, come Il Cinema e La madaleine, delle vere perle nel panorama web serie contemporaneo.
Questo il collegamento al canale You Tube della serie, buona visione e à bientôt con i prossimi episodi dei Ritals!
https://www.youtube.com/channel/UCNo0oCBgzih4ZshLymoGKbg
Laura Paoletti