Le accuse mosse contro Massimo Cariello, il neo eletto sindaco di Eboli, sono quelle di corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio, abuso d’ufficio e falso ideologico: il primo cittadino è stato arrestato nella mattinata di venerdì 9 ottobre 2020. Cariello si trova ora agli arresti domiciari. Per quattro funzionari dei Comuni di Eboli e Cava dei Tirreni, invece, è scattata l’interdizione dai pubblici servizi.
Eboli, neo sindaco arrestato per corruzione
Era stato appena eletto sindaco di Eboli Massimo Cariello (con il 79,8%, ovvero 15.261 voti), candidato di centrosinistra arrestato per corruzione dalla Guardia di Finanza. Il primo cittadino sarebbe finito al centro di un’inchiesta del pm Francesco Rotondo. Le indagini hanno messo in luce l’attuazione di procedure concorsuali per assunzioni di persone vicine al sindaco. Il tutto sarebbe avvenuto nello stesso momento in cui si era appena formata la Giunta, nel tempo record di 36 ore.
Cariello aveva accolto con serietà la sua investitura, manifestando piena “felicità” e dichiarando: “Stavolta è meglio, più forte l’investitura. La gente ha premiato l’impegno“. Nemmeno il tempo di festeggiare e arrivano i primi guai: il neo sindaco, infatti, potrebbe essere sostituito dal suo vice Luca Sgroia. Soltanto poco tempo prima, inoltre, quest’ultimo si era espresso così: “Devo ringraziare per tutto questo il Pd della provincia salernitana e l’onorevole Piero De Luca“. Il vicesindaco Sgroia, infatti, è il fratello del presidente del tribunale del Riesame di Salerno, Guido.
Le indagini della Guardia di Finanza
In una nota emessa dalle Fiamme Gialle viene ricostruito quanto accaduto. Si parla di “una serie di episodi corruttivi nei comuni di Eboli e Cava dè Tirreni. In particolare, le persone indagate, in cambio di favori di varia natura, hanno condizionato l’esito di concorsi pubblici indetti dai due enti locali”. Nel dettaglio – prosegue la nota – “le prove selettive oggetto di indagine sono state il bando per due posti, a tempo indeterminato, di educatore di asili nido, da parte del comune di Eboli e quella per il reclutamento di dieci figure di istruttore direttivo amministrativo, indetta dal comune di Cava dè Tirreni”.
Nelle procedure di ordinamento delle graduatorie, dunque, il neo eletto sindaco di Eboli avrebbe concordato insieme al presidente e a un membro della commissione di assumere persone a lui vicine. In cambio di questo favore, inoltre, i due componenti della commissione (entrambi dipendenti comunali) avrebbero ricevuto una carica più importante e gratificante.
Le indagini hanno anche portato alla luce numerose e gravi irregolarità nella gestione amministrativa del comune di Eboli. Il primo cittadino – coadiuvato stavolta da un funzionario comunale – avrebbe quindi “rilasciato dei permessi autorizzativi illegittimi a due imprenditori, che hanno potuto cosi realizzare un impianto industriale nella zona agricola della piana del Sele, sottoposta a vincolo paesaggistico. In cambio, i due imprenditori si sono prestati alle richieste del sindaco di concedere dei fondi ad alcune associazioni che, ad Eboli, hanno organizzato eventi e manifestazioni patrocinate dal comune”.