Edoardo Bennato pubblica nel 1977 Burattino senza fili, un concept album costruito intorno alla favola di Pinocchio. Nel buio degli anni di piombo, mentre gli altri cantautori tendono a schierarsi, Edoardo Bennato utilizza la fiaba come metafora per esprimere in modo apparentemente scanzonato e leggero il suo sarcasmo verso il potere.
E’ stata tua la colpa apre l’album con una nota malinconica, sottolineata dall’introduzione eseguita con l’armonica a bocca. Pinocchio è diventato un ragazzo in carne ed ossa, ma perde la sua libertà, poichè i fili invisibili del potere lo dirigono dall’alto. Mangiafuoco nel brano successivo incarna questo potere oscuro e manipolatorio.
Edoardo Bennato e l’illusoria libertà
Mangiafuoco, perde così la maschera di burbero e svela quella di un potere repressivo, manipolatorio e omologante. E’ in sostanza un capo di partito che strumentalizza le situazioni non per l’interesse della collettività, ma per gli interessi di pochi. Altri grandi manipolatori sono i personaggi del Il brano Dotti, medici e sapienti, esilarante pezzo di operetta che critica una cultura esibizionista, tronfia e repressiva.
Arriva poi la scena della Fata che somministra la medicina a Pinocchio. La canzone è un omaggio alle donne che sono in grado di amare, ma sanno anche indossare le ali della libertà. Purtroppo la mentalità maschilista e patriarcale strappa le ali e riduce queste creature in schiavitù ogni volta che osano volare alto. Quello della fine degli anni 70 è un mondo dove le prediche e le profezie del Grillo Parlante sono voci vuote che non impediscono il verificarsi degli eventi e dove trionfano i furbi mercanti di illusioni ne Il gatto e la volpe.
L’album è stato registrato presso la Ricordi di Milano. Edoardo Bennato si occupa di voce, chitarra e armonica a bocca, Ernesto Vitolo al pianoforte, Tony Di Mauro alla chitarra, Gigi De Rienzo al basso, Andrea Sacchi alla chitarra, Roberto Ciotti alla chitarra e al dobro, Tony Esposito alle percussioni, Maurizio Bianchini alle percussioni, vibrafono, corno, tromba, Alberto Ravasini al basso e al flauto, Sandro Lorenzetti alla batteria, Robert Fix al sassofono contralto e sassofono tenore.
Un album attuale espressione di un talento versatile come quello di Edoardo Bennato che spazia dal Folk, al rock al blues, che usa la voce e gli strumenti per creare una piccola performance teatrale. Una perenne riflessione sulla condizione dell’artista e del sognatore che paga un prezzo molto alto per entrare nel mondo degli adulti manipolatori. Dei brani da ascoltare in cuffia adatti per ogni età, ma soprattutto per assumere un atteggiamento critico rispetto all’attuale trionfo della manipolazione. Seguici su metropolitanmagazineitalia e musicametropolitanmagazine.