Dalla nuova sfida del calcio femminile, data dal raggiungimento del professionismo, passando per i momenti travagliati vissuti dalla Nazionale italiana questa estate ai mondiali. La redazione di Metropolitan Magazine ha parlato con Elena Tagliabue, attuale direttrice generale del settore femminile e Pro Sesto e figura cardine del movimento calcistico femminile italiano, essendo tra coloro che più hanno spinto e dato una mano a raggiungere il professionismo.
Le dichiarazioni di Elena Tagliabue: “Soncin CT dell’Italia femminile? Scelta inaspettata…”
Partiamo dal calcio femminile. Il raggiungimento del professionismo é stato un traguardo importante, ma anche uno step per cercare piano piano di migliorare tutto il sistema. Secondo lei che tipologia di orizzonti può arrivare ad aprire?
“In Italia, il calcio femminile è arrivato al professionismo di recente grazie alla determinazione e passione di chi come me prima ha creduto nello sviluppo e dato l’opportunità alle bambine e ragazze che volevano praticare questo sport di poterlo eseguire nel migliore dei modi. Il professionismo ha portato entusiasmo per il raggiungimento di questo obiettivo, ma c’è ancora tanto da fare nelle federazioni e sui campi per renderlo tale e soprattutto si ha bisogno di più attenzione mediatica perché se ne parla ancora molto poco ed allora si arriverà tra qualche anno a vedere più persone sugli spalti a vedere le partite di calcio femminile“.
I Mondiali appena trascorsi sono stati un successo per pubblico e spettacolo, ma l’Italia non ha potuto brillare come avrebbe voluto. Cosa ne pensa della situazione che si é venuta a creare con il comunicato congiunto, l’esonero di Milena Bertolini e ora l’arrivo di Soncin?
“Il Mondiale in Australia e Nuova Zelanda ha dato la conferma che il mondo del calcio femminile ha appassionato molto e lo si è visto dall’affluenza negli stadi per le partite e il livello tecnico e di gioco si è alzato notevolmente. Abbiamo notato anche nella nostra Nazionale femminile guardando le giovani esordienti che Milena Bertolini ha convocato, ma forse andava fatto un percorso prima dei Mondiali con queste giovani ragazze per poterle mettere in campo emotivamente più pronte e le scelte tecniche fatte per la formazione della squadra non possono e non devono essere giudicate da chi non si trova nella loro sfera perché credo che a questi livelli siano sempre motivate. Le polemiche non hanno aiutato sicuramente in positivo il movimento e sarebbe stato meglio, secondo me, non dare seguito come invece è stato fatto. L’arrivo di Soncin? È inaspettato: nessuno ne aveva mai sentito parlare nel movimento quando invece si potevano prendere in considerazione ottimi allenatori e allenatrici da anni sulle panchine del calcio femminile come Antonio Cincotta e Nazzarena Grilli. Sicuramente avere al suo fianco Schiavi che conosce le giocatrici e le dinamiche gestionali del gruppo giocatrici gli permetterà di lavorare al meglio con la speranza che le scelte delle giocatrici nel futuro vengano fatte senza scendere a ‘ricatti mediatici'”.
Pro Sesto e Inter
Parliamo della sua avventura alla Pro Sesto: come sta andando?
“Il mio arrivo nella società Pro Sesto 1913 in veste di Direttore del settore femminile della società è avvenuto l’anno scorso e ho avuto la totale fiducia da parte della società rappresentata dal Presidente Gabriele Albertini e dall’Amministratore Delegato Mauro Ferrero che ringrazio per aver creduto in me dandomi la possibilità di poter lavorare al meglio impostando un lavoro organizzativo e tecnico professionale per poter raggiungere gli obiettivi prefissati, come la salvezza per la prima squadra femminile in Serie C Nazionale e lavorare sull’incremento del settore giovanile di qualità. Ho sempre puntato su questo aspetto anche quando ero Presidente dell’Asd femminile Inter Milano, diciotto anni dal 2001 fino al 2019 prima di cedere il titolo sportivo ad FC inter vincendo il campionato di Serie B e salendo in Serie A. Attualmente in Pro Sesto vantiamo due squadre in categoria Esordienti, due squadre in categoria Giovanissime e una squadra di Allieve e una di Juniores. Bisognerebbe diminuire il numero di giocatrici straniere nelle nostre rose dei vari campionati per dare di più la possibilità alle nostre giovani di arrivare a giocare nelle varie categorie. Spero che la Federazione, prima o poi, ne tenga conto, altrimenti perché incrementare i settori giovanili?“
Visto che é stata Presidentessa dell’Inter, come vede la crescita delle nerazzurre in queste ultime stagioni? Possono giocarsi la top 3 quest’anno?
“La mia Inter era composta da tante giocatrici provenienti dal settore giovanile e ancora oggi sono presenti in nerazzurro come in tutte le squadre di Serie A e B in Italia e all’estero, come Dragoni e Galli. L’Inter Woman di quest’anno è parzialmente cambiata con l’inserimento di nuove giocatrici, quindi bisognerà vedere sul campo se la rosa saprà amalgamarsi bene per ottenere dei buoni risultati: è presto per dirlo. Sicuramente il loro obiettivo sarà quello di arrivare tra le prime due per poter partecipare alla Champions League. Favorita nella Serie A maschile? Da interista quale sono non posso pensare ai nerazzurri: forza Inter!“
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