“Elephant”, il controverso film di Van Sant e la vittoria a Cannes

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Di Stefano Delle Cave

Benvenuti nell’universo cinematografico di Movie Award. Andremo a Cannes alla scoperta di un film che ha vinto la Palma d’oro. Parleremo di licei americani, di violenza e del problema delle armi. Abbiamo dedicato questa puntata a “Elephant” di Gus Van Sant.

“Quando assieme a Dany Wolf abbiamo pensato ad una storia che prendesse spunto dalla tragedia di Columbine, in cui due ragazzi all’interno di una scuola fecero una strage, abbiamo distribuito un questionario, chiedendo a migliaia di adolescenti cosa pensassero di quei fatti. La maggioranza, restando anonima, ha risposto che per loro i ragazzi di Columbine erano degli eroi, che si trattava di una rivalsa verso una società che li ignora, che non ne ascolta i problemi, le difficoltà; e che, soprattutto, quei ragazzi in questo modo erano apparsi in televisione”

In queste dichiarazioni di Gus Van Sant su “Elephant” si coglie il senso centrale del suo film. Da un lato infatti con questa pellicola il celebre regista americano ha valuto far emergere una critica verso una società americana priva di valori dove la drammatica strage compiuta a scuola dai due protagonisti liceali è una forma di ribellione. Dall’altro si è interrogato su cosa sarebbe successo se la società in cui vivevano i due assassini avrebbe trasmesso loro dei sentimenti. Grazie a questa riflessione Van Sant ha fornito una riposta dura ed efficace a chi ha criticato duramente il mondo del cinema dopo i drammatici fatti della Columbine.

“Elephant”, l’incredibile racconto del dramma della armi

Il trailer di Elephant, fonte KillHoliday

Partendo dalla vicenda della strage di Columbine Van Sant modella il suo film facendo apparire la realtà di un liceo di Portland dove la pellicola è ambientata come più normale impossibile. È proprio in questa banale normalità che si consuma una sconvolgente strage. È la lezione classica del cinema hollywoodiano che però Van Sant interpreta a suo modo scegliendo di raccontare il tutto in maniera non lineare. Viene mostrata infatti spesso la stessa scena da punti di vista diversi. Il tutto facendo sentire lo spettatore come distaccato e omnisciente rispetto ai singoli eventi accaduti anche durante le scene della strage.

Le controversie intorno al film

Quello di “Elephant” a Cannes 2003 fu un cammino eccezionale che valse a Gus Van Sant la Palma d’oro e il premio alla miglior regia non senza polemiche e controversie. La critica americana ha infatti polemizzato molto insistendo molto sul presunto taglio eccessivamente sociologico dato al film che mostrava un evidente critica contro il mondo delle armi. A questo si aggiunge pericolo di emulazione delle violenze contenute che questa pellicola ha ovviamente suscitato. Un emulazione che si sarebbe verificata nel 2005 con le stragi di Red Lake. Il diciasettenne autore della tragedia avrebbe visto infatti 17 giorni prima questo lungometraggio ma nessuno sospettava cosa stesse pianificando.

Stefano Delle Cave

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