Chi vincerà le elezioni 2018? A meno di due mesi dalla data scelta come election day, in testa c’è il centrodestra. Anche se sono i Cinquestelle il primo partito. E il Pd? Arretra, nei sondaggi. Mentre Forza Italia stacca la Lega.
Elezioni 2018: parlare della situazione attuale dei sondaggi in merito al primo partito o alla coalizione “favorita” assomiglia ad un articolo sulla classifica di campionato. Sarà perché siamo in astinenza da Serie A. In ogni caso, se pensavate che “anno nuovo, tendenze nuove” vi siete sbagliati. Supermedia di Agi e i suoi sondaggi confermano invece quelle del 2017, almeno per quanto riguarda le prossime consultazioni elettorali.
Cosa si attende, dunque, come risultato delle elezioni 2018? Il vantaggio del centrodestra, inteso come coalizione, che dovrebbe piazzarsi come prima area politica. Lunghezze di vantaggio rispetto alla seconda (ovvero il centrosinistra)? Circa 10 punti. E qui non occorre nessuna similitudine calcistica per capire che sono tanti. Che si può parlare di fuga.
Con l’avvento del nuovo anno, nel centrodestra, si rafforza ancora il peso di Forza Italia. Il partito che fa capo (ancora non si sa bene a che titolo) a Berlusconi, sfiora il 16%. E stacca la Lega (non più Nord) di Salvini di circa 2 punti e mezzo. Fratelli d’Italia si conferma stabile sopra il 5%.
Con l’avvicinarsi del voto, inoltre, i sondaggisti cominciano a rilevare e monitorare le formazioni minori. Sia per vedere quanta acqua porteranno al mulino dei partiti maggiori. Sia per vedere se riusciranno a superare la fatidica soglia del 3%. Per ora la “quarta gamba” del centrodestra (Noi con l’Italia) si aggira intorno al 2%. Potrebbe farcela.
Elezioni 2018: il centrosinistra e il Pd
Si rafforzano, quindi, le tendenze di fine 2017. Con l’arrivo del nuovo anno il PD precipita ulteriormente al 23,6%. Mimando la crisi del partito di Schulz e il suo peggior risultato storico. Per contro, il Movimento 5 stelle sfonda la soglia del 28% e si candida come primo partito.
Sono dunque i Cinquestelle i favoriti per le prossime elezioni, che si terranno ormai tra meno di due mesi? In realtà no, poiché come detto, è il centrodestra – inteso come coalizione tra Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e “quarto polo” – ad essere in testa. Con un vantaggio di 9 “lunghezze” sul MoVimento e di 10 punti sulla coalizione di centrosinistra.
Un centrosinistra, ribadiamolo, caratterizzato dalla crisi del PD. I democratici, che dovrebbero affiancarsi, in coalizione con tre nuovi soggetti. La lista Civica Popolare, guidata dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin e che mette insieme vari soggetti più o meno centristi. Compresi gli ex dipietristi dell’IDV guidati dal nuovo leader, Ignazio Messina. La lista Insieme, che unisce i socialisti di Nencini e i Verdi di Bonelli. E la lista europeista di Emma Bonino, +Europa. Un terzo soggetto ancora non ufficialmente in coalizione. E che ha potuto essere esentato da un’impegnativa (e in caso di alleanza col PD, impossibile) raccolta delle firme da un gesto di generosità di Bruno Tabacci.
Questi tre soggetti, che dovrebbero far parte della coalizione guidata dal PD, valgono ad oggi poco più del 4% dei voti. In tutto. Non abbastanza per rendere competitivi i dem. Nemmeno con il Movimento 5 stelle. Che da solo è forte ma non vuole giocare in squadra.
Sembra di parlare del campionato di Serie A. E invece sono i pronostici per le elezioni 2018.
Federica Macchia