Sempre più vicine le elezioni 2018. Si parla tanto del M5s come primo partito e della prima coalizione. Ma cosa dicono i sondaggi dei piccoli partiti? E che peso avranno sul prossimo voto? Mancano solo 10 giorni al deposito delle candidature: è il momento di analizzare anche il peso delle liste minori.

Emma Bonino + Europa Elezioni 2018
Emma Bonino presenta + Europa, il partito con cui si presenta alle elezioni del 2018 photo credits: Formiche.net

Questi sono giorni frenetici per chi partecipa alle elezioni 2018. Mancano circa dieci giorni alla scadenza per il deposito delle candidature. Liste  che devono comprendere sia i nomi delle liste plurinominali sia quelli dei candidati nei collegi uninominali. Giorni in cui bisogna tirare le somme su chi presentare e dove per il prossimo voto. 

A guardare il quadro generale, il rebus maggiore riguarda i partiti più piccoli. Che devono scegliere molto accuratamente i collegi plurinominali dove è più facile ottenere un seggio. Certo, bisogna fare bene i conti e con il Rosatellum e i suoi complicati meccanismi​ per l’assegnazione dei seggi, non è semplice. Soprattutto alla Camera (mentre al Senato l’attribuzione su base regionale semplifica, almeno in parte, il procedimento).

La questione più spinosa è poi la trattativa che riguarda i candidati. Chi presentare e dove?  Dove sono i collegi sicuri? Quanti collegi bisogna riservare agli alleati minori? Come si divideranno le candidature nei collegi del Nord? Di sicuro, chi saprà muovere meglio le sue pedine potrà arrivare alla soglia de 3% e, forse, avere un peso non trascurabile. In Parlamento o nella propria coalizione. 

Elezioni 2018: il peso dei piccoli partiti

Ma quali sono i piccoli partiti che hanno più chance di ottenere un peso politico alle prossime elezioni? Dagli ultimi sondaggi della Supermedia di Agi, non sembra decollare Liberi e Uguali. La formazione di sinistra, guidata dall’ex presidente del Senato ed ex Pd Pietro Grasso, è ferma al 6,6%. Ma il dato su cui pone l’attenzione l’Agenzia Giornalistica è il peso delle cosiddette “liste minori”. Quelle coalizzate da un lato col PD e dall’altro con il centrodestra.

Sembrerebbe di essere finalmente giunti alla composizione definitiva del quadro delle alleanze. Tre le liste che saranno alleate con il Pd. La lista Civica Popolare di Beatrice Lorenzin, gli ulivisti di Insieme e i liberal-europeisti di +Europa con Emma Bonino. E con il centrodestra? la lista Noi con l’Italia, detta anche “quarta gamba”.

Noi con l'Italia, elezioni 2018
La mini lista “Noi con l’Italia” photo credits: money.it

Difficile stimare il valore di queste liste. Perché si tratta di liste di recente formazione, magari messe in piedi (in alcuni casi dichiaratamente) per meglio sfruttare i meccanismi “nascosti” del Rosatellum. E perché sono liste che godono di un consenso finora limitato. Ma ecco quello che emerge dai dati di ben cinque istituti ndiversi.

Nessuno dei partiti di centrosinistra ottiene valori prossimi alla soglia di sbarramento del 3%. Ma molti vengono però stimati al di sopra dell’1%. In soldoni: possono partecipare al risultato della coalizione almeno nella ripartizione proporzionale. Al di sotto dell’1% i voti vanno invece dispersi. Per questo i rumors raccontano di un Renzi che vorrebbe fare a meno di una delle tre mini-liste.

Va meglio il centrodestra: la mini-lista Noi con l’Italia viene stimata da alcuni istituti al di sopra del 2%. Abbastanza vicina al fatidico 3% che consente di entrare in Parlamento.

I sondaggi dei big delle elezioni 2018

Per quanto riguarda invece i dati relativi ai big, sono molto simili ai sondaggi della scorsa settimana.

Il Movimento 5 stelle è il primo partito e oscilla tra sopra e sotto la sua soglia limbo: il 28%. Altre tendenze confermate: il calo, lento ma inesorabile, del Partito Democratico, questa settimana a quota 23,2% e la crescita di consensi per Forza Italia. Il partito che fa capo a Berlusconi fa segnare un nuovo record rispetto  agli ultimi 12 mesi: il 16,5%. Meglio della Lega di Salvini. A proposito di peso politico specifico. Con Fratelli d’Italia e la “quarta gamba” di Noi con l’Italia, la coalizione di centrodestra non può che confermarsi la più papabile per vincere le prossime elezioni. Con il 37%, circa 10 punti sopra il valore dato dalla coalizione del PD e il M5S, potremmo davvero riveder le stelle. A voi giudicare se è un bene oppure no. 

Federica Macchia