Al via le elezioni europee anche in Irlanda. Il Paese è il secondo ad aprire ufficialmente i seggi elettorali a tutti i cittadini, dopo il voto di giovedì nei Paesi Bassi.
Gli irlandesi eleggeranno 14 eurodeputati, uno in più rispetto alle ultime elezioni. Secondo i recenti sondaggi, il partito di opposizione Sinn Féin otterrà la maggior parte dei voti, seguito dal partito di governo Fianna Fail.
Nel Paese si vota anche per le amministrative. Urne aperte fino alle 22 (21 in Italia).
L’affluenza alle urne, secondo la stima diffusa da Ipsos, è stata del 47% ieri in Olanda, in aumento rispetto al 42% di cinque anni fa. La partita resta aperta e l’esito si capirà soltanto domenica sera, con i dati reali dello scrutino di tutti i Ventisette.
Stando agli exit poll finali, il ticket Laburisti-Verdi perderebbe nel complesso un seggio rispetto agli attuali 9, frenando l’ondata sovranista pronosticata alla vigilia del voto. Dietro ai due rivali di punta seguono con 4 seggi i liberali di destra del premier uscente Mark Rutte, guidati da Dilan Yesilgoz (perdendo un seggio rispetto ai 5 detenuti nell’ultima legislatura). I cristiano-democratici (Cda) si accaparrerebbero invece 3 seggi (-1) al pari dei liberali di sinistra D66 (+1). Il Movimento dei contadini (BBB) farebbe per la prima volta il suo ingresso all’Eurocamera ottenendo 2 seggi, così come gli altri alleati di governo di Wilders, i centristi di Pieter Omtzigt, che avrebbero però soltanto un seggio.
Il leader euroscettico e anti-Islam, ancora forte dell’exploit fatto registrare alle politiche a novembre, canta comunque vittoria celebrando la sua ascesa “a 7 seggi”: “è super emozionante perché possiamo ancora diventare i più grandi quando domenica verranno annunciati i risultati finali!”, si è affrettato a scrivere su X.
Mentre Frans Timmermans, scongiurato il sorpasso dell’acerrimo nemico, ha scelto di non usare le parole, ma di onorare il risultato dell’alleanza pubblicando un tweet con due cuori – uno rosso e uno verde – e la foto di una energica stretta di mano con il gregario Bas Eickhout.