Domenica i bulgari voteranno per la settima elezione generale in quattro anni, mentre il Paese si trova ad affrontare una crescente instabilità politica che potrebbe favorire l’ascesa di sentimenti filo-russi e di estrema destra. Solo due delle sei elezioni generali dal 2021 hanno prodotto un governo eletto. Tuttavia, entrambi sono crollati dopo aver tentato di introdurre riforme e di tagliare i residui della dipendenza del Paese dalla Russia. L’ultimo voto tenutosi a giugno in Bulgaria non ha prodotto un chiaro vincitore e le sette fazioni elette nella frammentata legislatura non sono state in grado di mettere insieme una coalizione valida.
I sondaggisti prevedono che la stanchezza degli elettori e la disillusione nei confronti del sistema politico si tradurranno in una bassa affluenza alle urne e in un parlamento frammentato in cui i gruppi populisti e filorussi potrebbero aumentare la loro rappresentanza.
Si prevede un bassa affluenza record e allo stesso tempo un alto numero di voti controllati, non solo quelli comprati ma anche quelli dovuti alle pressioni delle autorità locali, comprese quelle aziendali, ha dichiarato l’analista Stoyana Georgieva.
L’analista vede la possibilità che il principale partito pro-Russia in Bulgaria, Vazrazhdane, emerga come seconda forza politica. Il partito di estrema destra, ultranazionalista e populista insiste affinché la Bulgaria elimini le sanzioni contro la Russia, smetta di aiutare l’Ucraina e tenga un referendum sulla sua adesione alla Nato.
Continua l’ascesa dell’estrema destra filo-russa di Vazrazhdane (Rinascita) in Bulgaria, ormai ad un passo dal secondo posto. Timori per la tenuta del Movimento della minoranza turca, che dopo la scissione interna potrebbe non giocare il ruolo di ago della bilancia come in passato. In lieve risalita nei sondaggi anche il Partito Socialista Bulgaro (BSP).
Le percentuali deprimenti sembrano riflettere la crescente insoddisfazione della popolazione bulgara nei confronti di un sistema politico che non è riuscito a fornire al paese un periodo prolungato di stabilità e ha visto governi andare e venire con allarmante rapidità, causando anche la mancata ricezione di parte dei fondi del Pnrr.
Sette partiti dovrebbero entrare in parlamento dopo il voto di oggi, ma l’instabilità resta dietro l’angolo e potrebbe anche accrescere ulteriormente la popolarità del partito di estrema destra filo-russo che si è classificato terzo nel sondaggio bTV con il 13,1%. In altri sondaggi è arrivato secondo. Potrebbero essere rappresentati in Parlamento (la soglia di sbarramento è al 4%) anche i populisti di C’è un popolo come questo, e Grandezza, ennesimo partito di estrema destra russofila, da subito alle prese con diatribe interne dopo l’entrata in parlamento.
Elezioni in Bulgaria: le difficoltà dei residenti delle aree rurali
Lisitsite, nel sud della Bulgaria, ne è un esempio: l’unico modo per arrivarci è in barca o attraverso il vicino villaggio di Shiroko Pole, camminando lungo una ferrovia per quasi tre chilometri. Da lì, un ponte di corda conduce al villaggio di meno di venti abitanti.
Molti cittadini di Lisitsite sono anziani e non vedono alcun motivo per votare: “Le persone camminano con due bastoni da passeggio. La maggior parte di loro ha più di 80 anni. Due o tre anni fa andavano a votare ma ora non possono”, ha dichiarato un residente.