Elezioni in Spagna, Pedro Sánchez e Pablo Iglesias hanno firmato un pre-accordo per un governo di coalizione a tendenza progressista dopo le elezioni
Le elezioni in Spagna hanno portato ad un risultato molto frammentato e nessun partito è riuscito a superare il 30%, nemmeno il Partito Socialista del premier uscente Pedro Sánchez. Il risultato più inaspettato è arrivato dal neo partito di estrema destra Vox che ha toccato i 14 punti percentuali.
I Podemos, altro partito progressista, hanno perso un punto in percentuale fermandosi al 13%. Da una scissione di Podemos è nato Mas Pais che, presentandosi per la prima volta alle elezioni, ottiene il 2,4%. Il blocco di sinistra ottiene 158 seggi contro i 152 del centro destra.
Di oggi è la notizia di un accordo tra lo Psoe e i Podemos: Sanchez, ex primo ministro, ha detto di aver ben compreso la delusione degli elettori progressisti di fronte all’incapacità del suo partito e di Podemos di accordarsi nei mesi estivi.
Iglesias, leader dei Podemos, ha rivelato il suo impegno leale nel formare un governo che abbia “il coraggio dei Podemos e e l’esperienza PSOE”
“Sarà un accordo di quattro anni, un accordo legislativo” ha detto Sánchez. Sembra infatti che si stia andando verso un patto come è avvenuto tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle.
Non a caso sono tanti i politologi che accostano i Podemos al Movimento 5 Stelle per la loro natura anti-sistema.
I dettagli dell’accordo saranno noti dopo l’investitura. Ma da ciò che trapela Pablo Iglesias sarà vice presidente del governo mentre il presidente sarà Sanchez. Podemos e Psoe hanno assieme 155 seggi e per arrivare alla maggioranza gliene mancano 21.
Qualora non riuscissero a convincere i partiti progressisti a dare la fiducia, dovranno convincerli ad astenersi poiché alla seconda votazione è sufficiente la maggioranza relativa.