Di Maio parla delle prossime elezioni. Dal punto di vista M5S, guarda a Pd e Forza Italia come a chi “è contro” e chi “insegue”. Perché il MoVimento è, per ora nei sondaggi, il primo partito. Ma il candidato premier a 5 stelle è convinto del risultato positivo e punta a triplicare i suoi parlamentari. E si prepara all’ipotesi di un governo anche senza il fatifico 40 per cento. E gli altri?
Luigi Di Maio credits: tg.la7.itCosa ha detto di nuovo il MoVimento 5 stelle sulle prossime elezioni? Lasciando da parte i proclami di voto di Orietta Berti. Sentiamo allora gli ultimi interventi di Luigi Di Maio, candidato premier M5S. Iniziando dagli avversari e dagli obiettivi per il prossimo futuro:
“Sia Renzi che Berlusconi dicono che la battaglia è contro di noi. Ogni volta che dicono questo capisco che abbiamo già vinto. Noi siamo davanti e loro ci inseguono. Nei prossimi giorni selezioneremo i candidati grazie ai nostri iscritti e alle loro preferenze. Triplicheremo il numero dei parlamentari. Il nostro governo sarà noto prima delle elezioni politiche. Gli italiani non voteranno a scatola chiusa”.
Dunque Di Maio punta, come prima cosa, a superare gli avversari. E, confortato anche dai sondaggi che danno il MoVimento come primo partito in Italia, dovrebbe farcela. Ma quali sono i punti di forza del M5S che dovrebbero spingere così tanti elettori a dare il loro voto?
Innanzitutto i cavalli di battaglia “storici” dei Cinque Stelle, a partire da onestà e credibilità. E dalla restituzione di parte dei privilegi da parlamentari. Che, insieme agli atri “sprechi” possono diventare una risorsa per il paese.
“Abbiamo restituito 21 milioni di euro. Da vicepresidente della Camera non ho mai toccato l’auto blu e ho sempre rinunciato a metà dello stipendio. Abbiamo maggiore credibilità degli altri per dire che una volta al governo inizieremo a tagliare gli sprechi di questo Paese. Ci sono miliardi di euro da recuperare. Noi lo faremo”.
Inoltre Di Maio e i suoi puntano sulla chiarezza. Gli elettori “sapranno prima chi saranno i ministri del governo a Cinque Stelle”, ha ha detto il candidato premier a Ivrea, dove è intervenuto per sostenere Massimo Fresc per la carica di sindaco alle prossime elezioni amministrative.
Elezioni 2018: i possibili scenari per il M5S
Ed ecco i possibili scenari post elezioni che Di Maio prospetta per il suo MoVimento. Il primo è quello di raggiungere, il prossimo 4 marzo, la fatidica soglia “del 40 per cento e, quindi, di poter governare da soli. Ma se dovessimo aver raggiunto meno, dovremo fare un appello pubblico a tutte le forze politiche presenti in Parlamento per dare un governo a questo Paese”.
E questo è il secondo scenario: le alleanze. Sì ma con chi? Perché se anche i 5 stelle non vogliono “restare nell’angolo e lasciare il Paese nel caos” dovranno trovare alleati. E non si prospetta una cosa semplice. A partire da Berlusconi, che nelle ultime dichiarazioni ha definito i grillini incompetenti. Mentre dice di volersi riprendere la parola onestà. Difficile anche prospettare un accordo con il Pd di Renzi, visto lo scontro, al vetriolo, tra la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ormai in trincea per le elezioni, e il premier dem Gentiloni.
L’unica alleanza fattibile, al momento, sembra essere quella con Grasso e il suo Liberi e Uguali. L’ex presidente del Senato definisce i Cinquestelle “un soggetto politico con cui fare i conti” e con il quale Leu non ha nessuna pregiudiziale. Ma nemmeno qui c’è nulla di sicuro, visto che Grasso dei grillini dice pure che sono “inaffidabili, ondivaghi, con loro è difficile trattare”.
L’unica certezza, al momento, è l’incertezza.
Federica Macchia