Anche questa volta la regione Sicilia ricoprirà il ruolo di oracolo per le prossime consultazione elettorale Nazionale. L’elezione dell’assemblea della regione a statuto speciale, infatti, ben ricalca la complessa struttura politica del Parlamento nazionale, permettendoci di comprendere al meglio le dinamiche che porteranno alla presentazione finale delle liste in competizione.  

Al PD la prima mossa sullo scacchiere siciliano. Seguendo la logica “do ut des” il partito democratico è riuscito ad ottenere l’ucita di scena dell’attuale governatore Rosario Crocetta, offrendogli come contropartita un sicuro seggio alla Camera Dei Deputati. I democratici potranno contare, inoltre, sulla sicura “stampella” di “Alternativa popolare”, già impegnata a mantenere vivo il Governo Gentiloni a livello nazionale. Fabrizio Micari è la scelta dell’ex premier e ora segretario di partito, Matteo Renzi. Micari (attuale rettore dell’università di Palermo) potrà contare anche sul sostegno di Leoluca Orlando (sindaco di Palermo), di Bruno Tabacci per il Centro Democratico, di Sicilia Futura e la lista “Il Megafono” del goernatore uscente.

Prime avvisaglie all’interno degli irriducibili della Sinistra italiana. Il Mdp targato Speranza-Bersani sceglie il “solitriario” Claudio Fava. Da Roma, però, arriva la bocciatura del leader di Campo Progressista, Giuseppe Pisapia. Secondo quest’ultimo, infatti, per poter contrastare le forze “populiste” del M5S e le ricompattate “compagini” di destra bisogna unire le forze e lasciare alle spalle, almeno momentaneamente, i dissidi che proliferano nell’intera area democratica. Perentoria la risposta del Leader Bersani: “il mio rapporto con Pisapia è tra il buono e l’ottimo. Poi dovremmo chiarirci, vogliamo un centrosinistra pulito e unito. Se vuole una discontinuità ci siamo. Ma se vuole Alfano e compagni, c’è qualche problema, non per me, ma per la nostra gente”. La candidatura di Fava sarà quindi sostenuta da: Mdp, dal partiti di rifondazione comunista, dal partito comunista, dai Verdi, da S.I. e da Azione Civile.

Sarà proprio in Sicilia che si consumerà l’ennesima “resurrezione” del “Cavaliere”. “Sono lieto che si sia realizzata in Sicilia una coalizione di centrodestra con caratteristiche simili a quella con la quale ci candidiamo a vincere le elezioni politiche nazionali, una coalizione che potrà assicurare alla Sicilia e all’Italia cinque anni di buon governo”. Continua: “Scenderò in campo personalmente per invitare quei siciliani che, disgustati dalla politica, avevano scelto di non votare”. Con queste parole Silvio Berlusconi consacra l’ex presidente della provincia di Catania, Nello Musumeci, come candidato ufficiale della compagine di destra. Quest’ultimo avrà inoltre i favori di: Fratelli d’Italia, Noi con Salvini, UDC, movimento Energie per l’Italia (Stefano Parisi), MpA, Cantiere Popolare, Movimento Sicilia Nazione, Idea Sicilia e nuovo CDU.

Giancarlo Cancelleri è il nome partorito dal Web a seguito delle primarie On-line sostenute dal M5S. Cancelleri gode di una piena fiducia da parte del popolo del web pentastellato. Per lui, infatti, si tratta della seconda candidatura ufficiale a Governatore della Sicilia, dopo quella del 2012 che gli aveva, nonostante la sconfitta a beneficio di Crocetta, garantito un posto nel Consiglio regionale.

Oltre alle “classiche” compagini politiche che competono per la presidenza della regione Sicilia, vi sono anche alcuni “outsiders” tra cui: Noi Siciliani (Franco Busalacchi), PLI (Piera Maria Loiacono), Vox Populi voluntas Dei (Lucia Pinsone).

Infine bisogna sottolineare la candidatura di Vittorio Sgarbi alla presidenza della Regione. Con il solito tono provocatorio e con una non dissimulata alterigia, il critico d’arte ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Il mio obiettivo è vincere. Io sono io, gli altri chi sono?”. E ancora: “Di me si sa tutto, di Macari cosa si sa? E di Musumeci? Al massimo si sa che ha il pizzetto. E di Armaro cosa si sa? Occorre che uno sia qualcosa per fare il Presidente della Regione”. Sgarbi verrà sostenuto dal neo partito di cui è fondatore (Rinascimaneto) e dal movimento “Moderati in Rivoluzione

A seguito delle elezioni siciliane del 5 Novembre, quindi, potremo ragionevolmente azzardare dei pronostici relativi alla prossima consultazione elettorale nazionale. È certamente un primo esame importante, che permetterà ai vari partiti politici di sondare il terreno (e gli indici di gradimento) in vista della più importante sfida che si giocherà alla fine della corrente legislatura.

 

William De Carlo