Elisa, al via da Torino il tour dalle green vibes

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Di Ufficio Stampa Metropolitan

Inizia poco dopo le 21:15 la prima vera data del Back To The Future Live Tour di Elisa, dal Sonic Park Festival di Nichelino alle porte di Torino, il primo vero tour della cantante di Monfalcone dopo lo stop dettato dal Covid-19, del quale si ha avuto un’anteprima nelle 3 serate evento organizzate per l’Heroes Festival all’Arena di Verona il 28 30 e 31 Maggio dove la cantante ha ricoperto il ruolo di direttore artistico.

Il live dello scorso 30 Giugno, è la seconda data del palinsesto del Sonic Park, festival che da qualche anno porta alcuni tra i più grandi artisti al mondo ad esibirsi al cospetto della Palazzina Di Caccia di Stupinigi, Patrimonio UNESCO, che fa da sfondo a queste serate di musica d’estate. Il sito piemontese è stato scelto per lo straordinario valore storico, naturale e paesaggistico e il concerto è ideato e realizzato su un rigido protocollo di basso impatto ambientale. Il palco, che in questo tour avrebbe avrebbe avuto un ruolo fondamentale, in quanto mezzo di sensibilizzazione sull’argomento Green, con la proiezione di una serie di contenuti creati in collaborazione con Music Innovation Hub, si presenta invece spoglio per questo primo appuntamento. I Led-Wall che avrebbero dovuto fare da scenografia, sono rimasti danneggiati nel crollo del palco avvenuto pochi giorni fa a Bassano del Grappa, prima data ufficiale del Tour e slittata a Settembre per via di questo incidente.

Elisa, il Back to The Future Live Tour è partito da Torino

Elisa, al via da Torino il tour della cantautrice di Monfalcone - Ph © Marina Carbone
Elisa, al via da Torino il tour della cantautrice di Monfalcone – Ph © Marina Carbone

Elisa stessa ha annunciato sui suoi canali social che le prime date avrebbero sofferto di questa assenza chiedendo scusa in anticipo al suo pubblico. A Torino però ci ha pensato il cielo con la sua tempesta di fulmini a creare una scenografia di tutto rispetto. L’artista continuava a ripetere che avrebbe dovuto fare più in fretta possibile per riuscire a chiudere la scaletta prima che iniziasse a piovere ma in realtà il tempo è stato clemente. La cantautrice ha avuto quindi il compito arduo di riuscire a rapire il suo pubblico senza nulla di scenico, nessun effetto, o contenuti ai quali ci aveva abituato nel corso degli ultimi anni. “Solo” lei, la band le sue ragazze (così chiama le sue coriste durante la serata) e la sua musica. Complice anche la scaletta, che parte con alcuni brani del nuovo progetto ancora non molto conosciuti dal grande pubblico (Let Me, Come sei Veramente e Palla al Centro), ed il concept del concerto con la platea seduta, ci è voluto un pò affinché il pubblico si scaldasse.

Insieme alle nuove tracce vengono riproposti anche i grandi successi, ed il pubblico, man mano più caldo e connesso, si ritrova a pagare sulla transenna: il Sonic Park, su canzoni come Stay, Together e Fuckin’ Believers si trasforma nel parterre di un palazzetto. I momenti più intensi durante alcuni dei suoi più celebri brani quali Broken, Luce, Rainbow, Heaven out of Hell e anche la nuova O forse sei tu (secondo posto al Festival di Sanremo 2022) che il pubblico canta con trasporto. I problemi tecnici che ha portato dietro di se questa prima data del nuovo tour, non hanno quindi fermato Elisa che riesce comunque a connettere tutti e a regalare 2 ore di puro intrattenimento e vocalità così precise da avere proprietà ipnotche. Le prossime date, con il ritorno della scenografia originale, riusciranno sicuramente anche a trasmettere il messaggio di #FlipTheScript per cui Elisa è stata scelta dall’ONU in quanto sensibile al tema Green e secondo il quale l’impossibile diventa possibile se si agisce insieme. Messaggio che ieri ha comunque cercato di trasmettere durante lo spettacolo. Anche A Modo Tuo, che chiude questo concerto di Torino, viene usata come trampolino per chiedere a ognuno di noi seppur “A modo nostro” di contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici. E noi non possiamo che rispondere a questo appello

Le immagini sono di © Marina Carbone.

Marco Montebello