“Lascio i 5 Stelle, più precisamente questo Movimento. Questa non é più la casa della trasparenza, della democrazia dal basso, della partecipazione e della coerenza con valori che sono e resteranno comunque miei. Lascio perché il coraggio di andare contro, quando è necessario, é stato messo in secondo piano dai personalismi, perché i troppi compromessi e le retromarce sono la negazione dei sogni di chi ha creduto in noi“. Inizia così il post di Elisabetta Trenta in cui annuncia la sua decisione di lasciare il Movimento 5 Stelle.
Elisabetta Trenta a Di Maio: “Dovevamo e volevamo cambiare il Paese e invece é cambiato il Movimento”
L’ex Ministro della Difesa ai tempi dell’esecutivo M5S-Lega, si è rivolta direttamente a Luigi Di Maio, che il 1° marzo 2018 la inserì nella rosa di componenti del governo col ruolo di vicepresidente del Consiglio e Ministro della Difesa; quest’ultimo ruolo è stato ricoperto dalla Trenta dal 1° giugno 2018 con il giuramento del governo Conte I fino al giuramento del secondo governo Conte.
Così si è rivolta a Di Maio: “Caro Luigi ti sarò sempre riconoscente per avermi voluto come Ministro della Difesa, dandomi una grande e unica opportunità. Mi sono sentita orgogliosamente parte della tua squadra. Dovevamo e volevamo cambiare il Paese e invece, tra troppe paure, é cambiato il Movimento. Da parte mia, e lo sai bene, non ho mai ceduto sui nostri valori imprescindibili anche quando alcuni si sono messi contro di me cercando di infamarmi. Agli Stati Generali era stata promessa una svolta, una grande riflessione partecipata per ripartire e invece, per non ammettere che la base é altrove, tutto é finito velocemente in un cassetto“.
A quanto riporta il Corriere della Sera, la Trenta ha così lasciato il partito all’interno del quale militava ormai da molti anni, perché a suo dire non vengono più rispettati quei valori che erano i fondanti del pensiero che muoveva il Movimento 5 Stelle. Quei valori che la spinsero ad aderire e che oggi la costringono a lasciarlo per poterli realizzare. A fine del 2020 erano 47 i parlamentari che avevano abbandonato il M5S.