Emozioni da lettrice:30esima edizione del salone del libro di Torino

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Di Redazione Metropolitan

Si è conclusa ieri, la 30esima edizione del Salone internazionale del libro di Torino svoltasi da Giovedi 18 maggio a Lunedi 22.

Dopo quella di Milano, si pensava che quella di Torino avrebbe visto meno afflussi di gente ma invece con grande sorpresa, non è stato così, anzi. Il successo, ormai stimato con precisione, aveva già fatto registrare la sera del 22 Maggio, alle ore 20 ben 126 mila visitatori, e il trionfo di questa edizione è subito balzato agli occhi anche di chi, non del settore, si recava alla visita del salone.

Code per l’acquisto dei biglietti e davanti gli stand dei maggiori editori che hanno registrato un incremento delle vendite del 20% rispetto all’anno scorso. Lo stesso Antonio Sellerio, editore, lo ha definito:“il miglior Salone in assoluto”.

E per chi credeva che la fiera milanese, Tempo di libri, avrebbe inferto un duro colpo alla fiera Torinese, si sbagliava di grosso.

Storia di un’amante di libri

Fin da bambina ho amato la lettura ed ogni libro in genere. Passavo, e lo faccio ancora, delle ore davanti un libro per rilassarmi, per andare oltre quella realtà quotidiana che a volte ci piace sfuggire e per scoprire ed esplorare nuovi mondi sia interiori che esteriori.

Andare al Salone del Libro di Torino, la manifestazione internazionale più importante, che ci sia in ambito editoriale, è da sempre stato un sogno che è diventato realtà.

La trepidazione inizia quando si arriva all’ingresso per l’acquisto dei biglietti ma la vera meraviglia si ha entrando nel primo padiglione. La sensazione che subito si prova è quella di casa e serenità. Perché si sa, che un buon libro fa sentire a casa oltre che a proprio agio.

Fonte immagine:Rosanna Maurici

Ciò che rimane anche quando si va via è quell’odore inconfondibile della carta stampata che mai nessun ebook potrà mai cancellare. E poi ci sono i padiglioni, gli spazi espositivi, le sale convegni, le mostre, la gente, il chiacchiericcio su questo o quel libro da acquistare o solo da poter curiosare. Che meraviglia! Il regno delle favole.

Ogni editore sceglie con cura la predisposizione del proprio espositore e dei propri libri e tu, con la mappa del salone in mano, ti senti quasi in paradiso. Non sai dove andare prima o cosa guardare con più attenzione. E’ cosi tanto il materiale che hai, che per paura di farti sfuggire qualcosa entri quasi nel panico. Così per non sbagliare, cerchi di seguire una direzione logica ma come si fa? Mentre cerchi di porre attenzione ad uno stand ne scorgi un altro e nel frattempo cerchi di leggere sul foglio affisso lì vicino all’espositore di ogni casa editrice, quale autore presenterà, il suo nuovo libro. E’ stato così che mentre mi trovavo a visitare la casa editrice Sellerio, ho scoperto con mia grande sorpresa, che nella sala Caffè letterario, avrebbe presentato il suo nuovo libro un mio conterraneo a me già conosciuto, Roberto Alajmo per la presentazione del libro ‘Carne mia’. Armata di carta e calamaio, o meglio, di penna e  block notes, mi appresto a sedermi tra le prime file della sala per riuscire ad ascoltare con più attenzione l’autore e perché no, porgli anche qualche domanda.

L’autore, giornalista e scrittore Palermitano che dal 2013 dirige anche il teatro Biondo di Palermo, è stato presentato con maestria dallo scrittore Marcello Fois. Il nuovo romanzo, dalla doppia ambientazione tra la Palermo del novecento e il sud della Spagna è scorrevole con una trama semplice ma anche dura. Una storia di famiglia, con colpi di scena e dal finale sorprendente. Durante l’incontro con l’autore Roberto Alajmo, le domande da parte delle lettrici con mia grande sorpresa, per lo più “polentone”, sono state tante sia sulla trama del libro che su alcune scelte stilistiche. Nella scrittura di Roberto Alajmo, ciò che salta subito agli occhi tra le vicende dei suoi personaggi,  è la sicilianità e l’essere siciliano. Alla mia domanda sul perché la sicilianità ha cosi successo oggi, l’autore risponde sostenendo che la Sicilia è storia, dalla mafia ai migranti, dalle bellezze paesaggistiche ai sapori del nostro buon vino. Insomma, fin dai tempi antichi , la Sicilia è stata al centro delle dominazioni ed oggi, anche sulla scia di Camilleri, ma anche di grandi della letteratura come Pirandello e Verga, gli altri autori siciliani sono letti ed apprezzati non solo dai siciliani, ma anche dal resto d’Italia proprio come lo è Roberto Alajmo.

Fonte immagine: Rosanna Maurici

Insomma un’esperienza, quella della fiera internazionale del libro, che gli amanti della lettura non possono perdersi e che vale la pena fare almeno una volta nella vita ma… anche molto di più.

Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come fanno gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.
Gustave Flauber

Rosanna Maurici

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