Enrico Vanzina: “Mio fratello, l’amore della mia vita”

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Di Redazione Metropolitan

Il maggiore dei Vanzina racconta il rapporto simbiotico col fratello, appena scomparso, nel suo libro Mio Fratello Carlo.

Nel libro si tocca una argomento dal forte impatto emozionale: la storia d’amore “spezzata” di due fratelli conosciuti come “I Vanzina” nel mondo del cinema. Al contrario dei suoi film, Carlo Vanzina è regista di sè stesso e viene raccontato da Enrico con dolcezza amara, fino all’istante del suo ultimo “ciak”.

L’autore si mostra ai lettori in tutta la sua fragilità emotiva, di fronte al dolore per la morte del fratello nel luglio 2018. La perdita di qualcuno che amiamo ti spiazza, ti spacca il cuore e ti graffia l’anima all’improvviso e per sempre, lasciando un vuoto incolambile. Per colpa di un melanoma, il connubio perfetto che univa i due fratelli per quasi una vita intera, si è spezzato.

L’autore si mette a nudo con un linguaggio semplice e diretto, con un crudo ma struggente realismo che rende partecipi di un raconto intimo ed emozionale. Ne consegue una storia d’amore che lega le loro anime oltre la morte. Il testo è una lettera aperta che si incentra sull’ultimo anno di vita di Carlo Vanzina. Sono molti i salti temporali che ripercorrono sia il pubblico che il privato di due fratelli che hanno lasciato un segno nel cinema.

Il loro è un legame simbiotico, legato a filo doppio da un rispetto e un amore reciproci che vanno oltre i vincoli familiari.

Divisi erano persi, ma insieme si incastravano talmente bene, da formare un intero perfetto. E nonostante si parli di morte il libro fa riflettere sul senso della vita. Il cuore del lettore si scalda e l’attenzione si focalizza sull’importanza del riocordo, patrimonio della memoria che archivia ma non dimentica.

Ciò che colpisce è il fatto che Enrico, come fratello maggiore, voleva “andarsene via” per primo. Il necrologio di Carlo Vanzina, scritto da lui sul Messaggero, recita cosi:

Enrico saluta come ha fatto tutti i giorni della sua vita Carlo. “Eri la mia metà, ma ti prometto di continuare, come mi hai chiesto tu, quella leggera e fantastica avventura nel cinema che abbiamo vissuto insieme”.

Libro assolutamente da leggere, consigliato vivamente!

Simona Nati