Secondo uno studio pubblicato su Lancet entro il 2050 il mal di schiena potrebbe rappresentare una patologia invalidante arrivando a superare l’Alzheimer .
Il mal di schiena diventerà una patologia invalidante entro il 2050: lo studio
Uno studio pubblicato su Lancet afferma che il mal di schiena potrebbe diventare causa di disabilità entro il 2050, arrivando a rappresentare una patologia invalidante scalando, addirittura, dall’ottavo al settimo posto e precedendo persino l’ Alzheimer. Un disturbo che è di forte impatto sociale e che quindi, nel tempo, diventerà fra le cause più invalidanti e diffuse fra la popolazione.
Lo rivela uno studio condotto su 204 paesi pubblicato su Lancet a maggio (Vol. 403, 2024): “Burden of disease scenarios for 204 countries and territories 2022-2050”. Un’analisi sull’impatto che il mal di schiena potrebbe avere sia nella sfera sociale che economica.
A tal proposito, la Federazione Nazionale ordini Fisioterapisti (Fnofi) in occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia dell’8 settembre lancia una campagna di comunicazione e sensibilizzazione sul mal di schiena: ‘Il movimento che non si ferma’.
Come riporta l’ANSA, secondo i dati analizzati dall’Istat sono 8,6 milioni le persone che in Italia hanno difficoltà motorie; 3,4 milioni con difficoltà gravi, e 5,5 milioni le persone che ricorrono al fisioterapista. A fine 2022 l’OMS sottolineava come per il 40% della popolazione europea e il 47% della popolazione italiana fosse necessario ricorrere a terapie fisioterapiche.
Lo studio su Lancet segnala come il mal di schiena rappresenti una patologia invalidante e sensibilizza alla prevenzione. Entro il 2050, partendo da oggi, l’Italia rientrerà proprio in quei paesi in cui il disturbo relativo crescerà tra il 46% e il 53%.
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