Ho scoperto EQUAL, l’hub al femminile di Spotify, tramite una mail della newsletter. Lo ammetto, inizialmente ero piuttosto scettica: non mi convinceva più di tanto come idea, e pensavo fosse la classica, passatemi il termine, paraculata.

Ma in fondo un click non costa nulla, e io avevo bisogno di prendermi l’ennesima pausa dalla scrittura della tesi. Perciò ho cliccato sul link che mi ha portata su EQUAL. La divisione intuitiva in sezioni diverse della piattaforma ha immediatamente soddisfatto il mio OCD: troviamo infatti in primis delle playlist globali, dedicate alle musiciste di diversi paesi del mondo. Scrollando abbiamo le playlist dedicate ai generi e quelle dedicate alle tematiche, marchio di fabbrica di Spotify. Le ultime sezioni sono dedicate ai podcast e alle “uscite importanti”, ovvero a tutte le novità della propria nazione.

Inizia allora la mia esplorazione di EQUAL, e immediatamente constato con piacere che le playlist globali coinvolgono artiste che, nella vastità di Spotify, normalmente non avremmo mai avuto l’opportunità di ascoltare: qui invece sono a portata di pollice; lo stesso vale per le artiste coinvolte nelle playlist divise in generi e tematiche.

I podcast sono in numero minore, ma non per questo meno variegati: da quelli dedicati al cibo a quelli dedicati alle emozioni e al self-empowerment, per poi passare per il true crime fino ad arrivare all’immancabile Morgana di Michela Murgia e Chiara Tagliaferri.

EQUAL sembra essere un’ottima iniziativa non solo per promuovere il lavoro delle donne ma anche per conoscere e supportare nuove artiste e podcaster. Se è la cultura a muovere il mondo, Spotify ci mette del suo per far partire il cambiamento.

Chiara Cozzi

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Ph: newsroom.spotify.com