L’ultimo erede della famiglia Hermés, il cui patrimonio da 10miliardi di euro è uno degli argomenti più dibattuti degli ultimi giorni, ha comunicato di voler lasciare tutto al suo assistente. Dopo ‘’un’attenta valutazione’’ Nicolas Puech, il miliardario erede, ha espresso la volontà di modificare l’intestazione del suo lascito, decidendo di adottare il suo assistente personale così che possa beneficiare di tutto il suo patrimonio, al contrario di com’era stato precedentemente annunciato, il cui beneficiario era la Fondazione Isocrate, da lui stesso fondata. Una decisione che lascia spazio ai commenti dell’amministrazione di Hermès e dell’intera industria, che, nonostante questo non la riguardi direttamente, teme che possa andare a coinvolgere il profilo della maison.

Eredità Hermès: il passaggio d’erede

Rappresentante della quinta generazione della famiglia simbolo del lusso, Nicolas Puech, è il maggior investitore singolo di Hermès, nonché l’ultimo erede a prendere parte al consiglio amministrativo della maison. Non avendo figli ed eredi diretti, nel 2011 redige un documento che attesta che il suo patrimonio, il quale si dice essere di 10miliardi di euro, verrà devoluto interamente alla sua Fondazione Isocrate. Ma cosi non è stato, perché una anno fa l’erede decide di modificare il documento, come ricostruito dal giornale Tribune de Gèneve. Dopo un lungo periodo trascorso nella sua casa a La Fouly, con il suo assistente, la moglie di questo ed i suoi due figli, Puech avrebbe rivalutato il rapporto con il suo p.a., un rapporto che vale ad ora l’intero patrimonio dell’ultimo erede Hermès. Così Nicolas Puech si è già mosso per divenire legalmente il padre del suo assistente, al quale ha già regalato due ville a Montreaux.

La Fondazione e l’annullamento

Il giornale ha poi approfondito quali sono i rapporti tra i due, specificando che sono stati per anni puramente lavorativi e che solo dopo l’ultimo periodo di due anni, sono cresciuti mutando in una confidenza personale. La decisione, però, non è stata ben accolta dal Segretario della Fondazione Isocrate, Nicolas Borsinger, il quale, in merito alle disposizioni di Puech recentemente apprese, dice:

‘’per la Fondacion si tratta di un’annullamento unico, di un patto successorio, da ritenersi nullo ed infondato’’

la scelta è chiara: una battaglia che verterà sul contratto del 2011 con il quale Puech si impegnava a lasciare l’intero patrimonio all’Organizazzione da lui fondata. Secondo le regole vigenti a Ginevra per gli accordi di successione ed eredità, senza l’assenso della Fondazione, Puech che possiede il 5,7per cento del capitale della maison di famiglia, il che lo rende il principale socio del gruppo, farà fatica a modificare il successivo ricevente dei proprio beni.

Il coinvolgimento della maison

Ma come finirà la litige? Si chiede il pubblico che ormai interviene in prima persona, divenendo parte di una grande famiglia. È su questa attenzione pubblica che la maison Hermès ha da dibattere, intendendo separare le questioni personali del suo proprietario da quelli dei suoi prodotti. Ma non sembra così semplice, perché il pubblico della maison, che sceglie di acquistare anche per i suoi valori ‘’aristocratici’’, i quali fondano l’idea di un lusso generazionale, guarda ai prodotti di Hermès come simboli di appartenenza. E se appartenere significa essere parte di una ristretta collettività dalle origini antiche quanto il suo stesso benessere, anche la cornice diventa parte del quadro. Come per Hermès il cui nome è sinonimo di lusso e questo non è racchiuso in una sola borsa ma si estende a tutto quello che la precede e succede: dal fondatore del brand al consumatore ultimo.

Luca Cioffi

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