Venerdi 17 settembre Ermal Meta darà un concerto all’ Air Albania Stadium, per celebrare una grande festa fatta di musica dal vivo per festeggiare la rinascita e i 30 anni passati dalla caduta del regime in Albania. Come disse qualche tempo fa il cantautore italo-albanese questo non sarà un concerto, ma una vera e propria festa in onore della libertà, motivo per il quale l’evento è anche gratuito. Promotori e coproduttori del grande evento sono il Comune di Tirana, l’Ambasciata italiana in Albania, la Federazione Albanese Calcio e la Mescal.

Ermal meta, la caduta del regime in Albania

La caduta del comunismo in Albania è iniziata nel dicembre del 1990, prima attraverso manifestazioni studentesche. Le elezioni del marzo 1991 lasciarono i comunisti ancora al potere, ma uno sciopero generale e una decisa opposizione cittadina, esercitarono le necessarie pressioni per la creazione di un governo di coalizione, che includeva anche formazioni politiche non-comuniste. I comunisti furono sconfitti con le elezioni del marzo 1992, questo tra disordini sociali ed un vero e proprio collasso economico e finanziario.

Successivamente, il 20 febbraio 1991, esattemante 30 anni fa, crollava la statua del dittatore Enver Hoxha in piazza Scanderbeg. Il crollo del busto di Enver Hoxha segnò la rottura con il passato e l’inizio di una nuova era, del post comunismo o meglio l’inizio della democrazia. L’enorme statua di Hoxha, che dominava la capitale albanese dal centro di Piazza Skanderbeg, venne abbattuta da una folla immensa, simbolo della grande forza dell’Albania.

Statua di Enver Hoxha durante la caduta

Tirana e le rivolte contro il regime

A Tirana migliaia e migliaia di manifestanti per ore si scontrarono a colpi di pietre con la polizia, che rispose all’offensiva con lacrimogeni e manganellate. Al culmine degli scontri, i poliziotti però furono sovrastati dai manifestanti che erano nettamente superiori, sia per numero che per capacità di battagliare contro le forze dell’ ordine. Nel frattempo studenti ed operai accerchiarono la statua, iniziarono a scuoterla, ed in pochi minuti la tirarono giù, come se fosse fatta di cartapesta. Per l’ Albania la caduta di Enver Hoxha ha un significato simbolico immenso.

Esso accompagna una serie di segnali che rafforzano ancora di più la sensazione di trovarsi di fronte ad un’ evoluzione politica che non accenna ad arrestarsi. Dal 18 al 20 febbraio 1991, settecento studenti iniziarono lo sciopero della fame e chiesero all’Università di Tirana di rimuovere il nome del dittatore Enver Hoxha. Fino a quel momento, infatti, l’università pubblica portava il nome del leader comunista. Gli studenti trovarono il sostegno di migliaia di cittadini di Tirana e di tutta l’Albania con lo slogan: “Fare dell’Albania come il resto dell’Europa”, che in quel periodo divenne il simbolo della protesta degli studenti e dei cittadini di Tirana.

Le parole di Ermal sulla dittatura in Albania

A partire dalla sua esperienza in Albania, Ermal Meta ha maturato diverse consapevolezze e convinzioni che tutt’ora porta avanti con fierezza. Per esempio, a differenza di alcuni dei suoi colleghi più apertamente ‘schierati’, Ermal afferma di non sentirsi affatto schierato, ma ha una visione politica che è solo sua e che rifiuta di incasellare. Più nello specifico, riguardo alla dittatura, Meta racconta: “Quando la vivi non la percepisci, non la senti”.

“La dittatura la vedi quando riesci a guardare fuori dalla finestra e vedi che c’è qualcosa di diverso, finché sei dentro non ci fai caso. In quegli anni i confini erano completamente blindati e anche la tv italiana era vietata, eppure il segnale arrivava, siamo distanti solo 70 chilometri di mare. Chi si ribellava alla dittatura veniva immediatamente messo a tacere. A mio zio è andata bene: faceva il pittore, lo hanno arrestato decine di volte con l’accusa di deridere i capi del regime all’interno dei suoi quadri. Loro ci vedevano qualcosa di strano; è un miracolo che non l’abbiamo ammazzato, lo saccagnavano di botte e poi per fortuna usciva”.

Il ritorno del cantautore in Albania

Ermal Meta già tempo fa ha fatto il suo grande ritorno in Albania. Inizialmente è stato ospite al Festival della canzone albanese. Successivamente è ritornato per la seconda volta in Albania a Tirana. Una volta li ha incontrato il sindaco Erion Veliaj, ed insieme hanno piantato una quercia contribuendo simbolicamente al ripopolamento della flora cittadina.“Ci vorrebbero più persone come lui”, ha detto Ermal Meta parlando del sindaco di Tirana, Erion Veliaj, il super sindaco”, lo ha chiamato. Dopo l’incontro con il sindaco, Ermal si è esibito con un quartetto al Palazzo dei congressi, gli GnuQuartet, ovvero un quartetto d’archi e flauto.

La musica italiana è particolarmente apprezzata in Albania, terra dove la maggior parte della popolazione conosce la nostra lingua e apprezza la nostra cultura. In Albania Ermal ha anche portato una realtà a cui gli albanesi pare non fossero molto abituati. Si tratta dei concerti con canti balli dove c’è un grande coinvolgimento del pubblico. Essi sono abituati alla musica popolare e tradizionale. Insomma si sono incontrate due grandi realtà, due culture diverse come si evince anche dai commenti pervenuti sotto ai video dei concerti che il Meta ha tenuto a Tirana già qualche anno fa.

Ermal Meta, la grande festa in Albania in onore della libertà

Ed il 15 settembre 2021 Ermal ritorna ancora una volta nella terra da cui sorgono le sue meravigliose radici. Questa volta farà anche dei giri in vista degli ultimi capitoli di un libro dedicato proprio al suo paese a cui sta lavorando negli ultimi tempi, ma la cosa più importante sarà il suo concerto. L’evento che ha visto la partecipazione di gente proveniente da tutto il mondo, e che si terrà domani sera all’Air Albania Stadium sarà una grande festa in onore di una sudata ed agognata libertà. Si festeggerà la conquistata libertà di un popolo vessato, seviziato e distrutto dalla follia umana. La terra delle aquile ha spiccato il volo dopo 47 anni di dittatura.

Ermal Meta, il sognatore dallo spirito libero come un Vento Di Montagna, commemorerà questo evento con la sua splendida voce, che volerà alta nel cielo di Tirana. Tra le meraviglie che daranno vita alla scaletta di domani, ci sarà anche una sorpresa. Si tratta di un brano in albanese, che il cantautore ha preparato per questa occasione e che donerà ai suoi connazionali. La sua gente che lo adora e lo stima infinitamente, perchè Ermal è il simbolo della perseveranza, della forza, del coraggio. E’ uno di quelli che ce l’hanno fatta nonostante tutto. Ermal Meta ce l’ha fatta nonostante quello che ha visto, che ha subito, che ha vissuto, nonostante sia dovuto diventare grande anche quando portava ancora i pantaloncini.

Ilaria Cipolletta