Escort, dopo il lockdown cresce il volume d’affari miliardario

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Di Redazione Metropolitan

Un tema tornato di prepotente attualità nel dibattito pubblico italiano, riguarda la legalizzazione della prostituzione. Tra favorevoli e contrari, ad onor del vero, questo tema viene discusso da svariati decenni, senza che, di fatto, venga effettuata alcuna variazione rispetto alla celebre “legge Merlin”. Una cosa, però, è certa: il giro d’affari che muove questo mondo è assai considerevole. E, perlomeno dal punto di vista economico, potrebbe far comodo anche alle deficitarie casse dello stato italiano. Secondo una recente approfondita analisi, il volume economico prodotto da escort e prostitute è superiore ai 4 miliardi di euro. Il settore, oltretutto, è cresciuto sensibilmente negli ultimi dieci anni, nonostante il nostro paese sia stato travolto per ben tre volte da crisi di portata non indifferente: dalla crisi finanziaria a quella sanitaria, passando per il pesante attacco al nostro debito sovrano.

Incontri a pagamento: i numeri di un settore che non cede il passo alla crisi

Situazioni, però, che non hanno scalfito il mondo delle escort: grazie alla larga fruizione di Internet, che nell’ultimo decennio è diventato accessibile alla quasi totalità dei cittadini italiani, il volume d’affari è aumentato esponenzialmente. Per quanto ovvio, questo business si sviluppa maggiormente nei luoghi densamente popolati, come le aree metropolitane: questo elenco di escort Milano, ne è l’esempio più lampante.

Il numero delle lavoratrici di questo settore sfiorerebbe le 100000 unità, che offrirebbero i loro servigi ad oltre tre milioni di cittadini italiani. Numeri da capogiro, che fanno intendere, chiaramente, come il mestiere più antico del mondo non abbia perso alcun appeal anche nel mondo moderno, nonostante il web stesso abbia ampliato le possibilità di contatto tra persone.

L’indagine, poi, si sofferma su alcuni altri interessanti dati. Ad esempio, si stima che i clienti delle escort spendono, mediamente, tra i 150 e 200 euro mensili, anche se le tariffe, per quanto ovvio, variano in base alle prestazioni offerte ed al tariffario di ogni singola lavoratrice di questo settore: alcune, infatti, prestano la loro opera per cifre ben superiori, rivolgendosi, in prevalenza, ad una fascia di clientela dall’elevata capacità di spesa.

Durante il periodo di lockdown, però, le escort, per adempiere compiutamente a quanto previsto dalle stringenti norme di distanziamento sociale, non hanno potuto svolgere la propria mansione, adattando il proprio lavoro alle mutate esigenze sociali: molti di esse hanno optato per dei servizi esclusivi via webcam o videochiamate, concedendo minuti di relax e spensieratezza ai propri clienti durante la dura fase del lockdown.

Fine del lockdown: come lavorano le escort che hanno deciso di riprendere l’attività

Non deve stupire, di conseguenza, come la richiesta di servizi di sesso a pagamento sia letteralmente esplosa, non appena sia stata nuovamente concessa la possibilità agli italiani di poter uscire di casa, seppur con tutte le dovute precauzioni del caso. A fare da argine a questa richiesta, però, sono state le stesse escort: solo il 30% circa, incurante del pericolo, ha deciso di riprendere l’attività nonostante la pandemia non sia ancora definitivamente archiviata.

In molti di questi casi, però, le lavoratrici hanno messo in atto una serie di misure anti contagio: dall’obbligo di doccia ed igienizzazione completa del corpo, sino all’uso della mascherina durante il rapporto o, in alcuni casi, alla rilevazione della temperatura corporea tramite termo scanner, come avviene, ad esempio, prima di entrare al supermercato.