“Non ce l’ha fatta a superare la fase acuta delle 72 ore uno dei due pazienti, arrivati da Bolzano nella notte fra giovedì 20 e venerdì 21. L’uomo di 31 anni, di origini senegalesi, è deceduto nel tardo pomeriggio di ieri, sabato 22, per le pesanti conseguenze che il politrauma da ustione sul 57% del corpo aveva prodotto negli organi interni”.

I dipendenti stavano cercando di rimediare ad un’anomalia nel pozzo di colata, tra due forni, quando sono stati travolti dalle fiamme. Tra le ipotesi più probabili al vaglio degli inquirenti quella secondo cui l’acqua entrata in contatto con del metallo fuso: la deflagrazione è stata così violenta al punto da squarciare letteralmente il capannone sul lato verso via Brida e da far saltare l’elettricità in una vasta area attorno allo stabilimento. 

Il fuoco ha quindi investito i locali e gli operai senza lasciare loro alcuna via di scampo.

La Procura di Bolzano ha avviato un’inchiesta a seguito dell’esplosione si è verificato un incendio, domato a seguito dell’arrivo di diverse squadre di vigili del fuoco, Corpo permanente e volontari del quartiere Aslago-Oltrisarco. Sul posto sono subito giunte le ambulanze della Croce bianca e Croce rossa, e uomini della Polizia di Stato.

La magistratura ha posto sotto sequestro lo stabilimento della famiglia veneta di imprenditori Cortese e le immagini del sistema di telecamere a circuito chiuso.