L’Inghilterra di Gareth Southgate si prepara ad affrontare, stasera alle 21:00, nella fantastica cornice di Wembley, l’Italia di Roberto Mancini nella finalissima di Euro 2020. Alla prima finale europea della sua storia, la Nazionale dei Tre Leoni si presenta alla sfida con gli Azzurri con la miglior difesa del torneo (solo un gol subito) e una voglia incommensurabile di portare a casa un titolo che manca dal Mondiale casalingo del 1966.
Reduce da un percorso pressoché perfetto che l’ha vista “incepparsi” solo nella sfida della fase a gironi contro i cugini della Scozia, l’Inghilterra di Gareth Southgate giunge alla finalissima di Euro 2020 con i pronostici della vigilia che la vedono favorita sull’Italia di Roberto Mancini. La Nazionale dei Tre Leoni, capace fin qui di incassare solo un gol, giocherà stasera la prima finale europea della sua storia, nonché la seconda in assoluto dopo quella del Mondiale casalingo del 1966 che la vide trionfare per 4-2 sui rivali storici della Germania Ovest.
Football’s coming home? Stasera la risposta
La squadra allenata da Gareth Southgate, proprio come gli Azzurri, è sicuramente una delle più belle sorprese della manifestazione. Potendo contare infatti sulla freschezza di giovani di indubbio talento come Foden, Mount, Saka, Sancho e Rashford e l’esperienza di gente navigata come Kane, Walker, Henderson, Maguire e Sterling, la Nazionale di Sua Maestà punta a “portare a casa” un titolo continentale solo leggermente sfiorato nel 1968 (3° posto) e nel 1996 (sconfitta in semifinale dalla Germania). Il gruppo sa di poterci riuscire, anche se, nella la sfida con la Danimarca si è vista una squadra un po’ in affanno e spesso incapace di costruire trame di gioco efficaci. La fatica inizia giustamente a farsi sentire, ma adesso è il momento della verità e sbagliare non si può. Da giorni i tifosi inglesi recitano il mantra “football’s coming home“: sarà vero? Chissà. Al campo l’ardua sentenza.
Euro 2020, Inghilterra: Sterling e Kane le stelle, Foden l’asso nella manica, Walker e Shaw gli instancabili, Pickford, Rice e Philips i punti deboli. Henderson, Sancho e Rashford i cambi di lusso
Come detto, l’Inghilterra parte favorita contro l’Italia di Roberto Mancini nel match che stasera assegnerà il titolo di campione d’Europa. I britannici saranno spinti dal tifo di Wembley che giocherà sicuramente un ruolo chiave sulla tenuta psicologica dei 22 in campo. Giocando infatti davanti al proprio pubblico, Kane e compagni avranno chiaramente una spinta in più rispetto ai ragazzi del Mancio che dovranno essere bravi a reggere l’urto e a non farsi intimorire dall’indiavolato tifo dei sudditi di sua maestà. Una spinta che, come detto, potrebbe risultare fondamentale per l’Inghilterra che, se da un lato si presenta individualmente fortissima, dall’altro mostra evidenti lacune sul piano del gioco venute fuori soprattutto in occasione delle sfide contro Scozia e Danimarca.
Il talento e la forza di Kane, Sterling, Foden (in dubbio), Mount, Rashford, Henderson e Sancho non si discute, ma spesso vengono a contrastare con l’inefficacia e l’insicurezza di gente come Rice, Phillips e Pickford, capaci di prove superbe, ma anche di uscite a vuoto clamorose in grado di mettere a rischio una partita che, sulla carta, si presenta abbordabile (vedasi il match di pochi giorni fa contro la Danimarca). Il reparto difensivo quindi, solo leggendo i nomi fa paura, anche se Maguire e Stones, a differenza di Walker e Shaw, stanno probabilmente iniziando a patire il peso della fatica. Anche l’Italia è apparsa stanca, ma stiamo parlando comunque della finale di un Europeo. Le motivazioni saranno ovviamente fortissime da entrambe le parti, pertanto non ci resta che goderci lo spettacolo sperando, da italiani, che si realizzi quel contrapposto “it’s coming Rome“.
AUTORE: Nicola Patrissi