Una vittoria, risicata, in quattro partite giocate a Euro 2024. Sempre passati in svantaggio. Tre gol fatti e cinque subiti. Il tutto condito da un gioco quasi inesistente. Questo il bottino, magrissimo, che la Nazionale italiana di calcio guidata da Luciano Spalletti si riporta a casa dopo l’eliminazione patita nel tardo pomeriggio di ieri. Italia-Svizzera, dopo la vicenda legata alla mancata partecipazione all’ultimo Mondiale, risulta essere ancora indigesta per i nostri colori. Un’Italia spenta, irriconoscibile, lenta, compassata e paurosa si è letteralmente lasciata fagocitare dalla veemenza e dall’organizzazione degli elvetici, bravi a segnare un gol per tempo cogliendo, così, il pass per i quarti di finale dell’Europeo. Gli Azzurri non hanno mai trovato la forza di reagire al destino avverso colando a picco, inesorabilmente, sotto i colpi degli avversari, migliori in ogni aspetto. Un ko amaro e triste per l’impotenza italiana percepita in campo. Una sconfitta che potrebbe portare conseguenze? No, perché il Commissario Tecnico non si dimetterà, nonostante la grande disfatta di ogni suo credo calcistico. A lui il compito, quindi, di cancellare questa onta subita da campioni in carica della competizione.

Le dichiarazioni di Luciano Spalletti dopo Italia-Svizzera: “Colpa mia, ma non mi dimetto”

Crediti foto: Nazionale Italiana di Calcio | Facebook

La scintilla non si è mai accesa. Il gol a inizio secondo tempo ci ha un po’ tagliato le gambe e, anche se siamo stati nella loro metà campo, siamo stati poco incisivi. Quello che ha fatto la differenza è stato il ritmo, avevamo un ritmo troppo inferiore al loro nel primo tempo. Anche nelle individualità c’era un passo differente, nelle coppie e nelle situazioni individuali – ha detto Luciano Spalletti al termine di Italia-Svizzera. Purtroppo il ritmo e la freschezza fanno sempre la differenza. L’altra volta ho fatto riposare di più i miei, stasera ho cambiato i giocatori e ho messo quelli che avevo fatto recuperare. Purtroppo in questo momento per troppi condizionamenti non siamo in grado di fare più di questo. La strada è lunghissima. Questo è un discorso che poi si farà piano piano, però è chiaro che ci vuole più ritmo, più gamba, al di là di quella che può essere la qualità ci vuole più continuità, più sacrificio. In diversi momenti siamo stati non continui nel non andare a rosicchiare il metro, il centimetro, nell’andare a ricomporre e pressare. Purtroppo un po’ di cose che non vengono solo da qui, ma anche come abbiamo finito il campionato, probabilmente non ci siamo arrivati in una condizione eccezionale e quindi diventa difficile. Non mi dimetto“.

(Credit foto – pagina Facebook Nazionale italiana di calcio)

Seguici su Google News