Europeo femminile, perché è slittato al 2022?

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Di Maria Laura Scifo

L’anno prossimo si sarebbero dovuti svolgere, come di consueto, l’Europeo femminile di calcio. Tuttavia, per la prima volta dal 2001 a oggi, non sarà rispettata la cadenza quadriennale che contraddistingue la competizione. La FICG infatti, ha reso noto che la competizione si svolgerà non più tra un anno, ma nel 2022 sempre in Inghilterra. Questa scelta ha una motivazione ben precisa, ecco quale.

Europeo femminile spostato al 2022, le parole di Ceferin

Dopo la riunione in videoconferenza del comitato esecutivo della Uefa, è stato ufficializzato lo spostamento di un anno dell’europeo femminile. La sede e gli stadi saranno le stesse e quindi si rimarrà in Inghilterra, ma dal 6 al 31 luglio 2022. Queste le parole del presidente Ceferin in proposito:

“Quando abbiamo dovuto prendere una decisione urgente sul rinvio di UEFA EURO 2020, abbiamo sempre avuto in mente le ripercussioni su UEFA Women’s EURO 2021. Abbiamo valutato attentamente tutte le opzioni pensando sempre soprattutto alla crescita del calcio femminile. Spostando UEFA Women’s EURO all’anno successivo, ci stiamo assicurando che la nostra competizione femminile di punta sarà l’unico grande torneo di calcio dell’estate, dandogli così l’attenzione che merita”

La motivazione

Come si ricava dalle parole del presidente della Uefa, la causa dello slittamento è stata una questione di visibilità. C’è tutto l’interesse ad aumentare la popolarità del calcio femminile e, dunque, non sarebbe stato possibile giocare lo stesso anno in cui dovevano svolgersi anche il campionato europeo maschile e le olimpiadi. La decisione è stata condivisa da tutti gli addetti ai lavori compresa Milena Bertolini, CT della nazionale azzurra. Il commento dell’allenatrice di Correggio riportato sul sito della FIGC infatti, mostra tutto il suo assenso:

“È stata la scelta migliore, ha vinto il buon senso. Una decisione presa per il bene del calcio femminile e per favorirne la crescita, garantendo all’evento la migliore visibilità”.

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