È partita la raccolta firme per il referendum sull’eutanasia legale, promosso dall’Associazione Luca Coscioni. Per il referendum la quota necessaria da ottenere sono 500mila firme entro il 30 settembre.
Per raggiungere l’obiettivo di 500mila firme l’associazione ha presentato la campagna nella sala stampa della Camera dei Deputati. Saranno subito allestiti i primi tavoli a Milano (angolo tra Corso Garibaldi e via Statuto) e Roma (Largo Argentina), che saranno poi seguiti dal 30 giugno in tutta Italia.
L’associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica è una associazione italiana fondata da Luca Coscioni nel 2002, politico e attivista affetto da Sla e morto nel 2006 a 38 anni. Coscioni, tra i leader del Partito Radicale, si è battuto per tutta la vita per il sostegno alla ricerca scientifica, i diritti dei disabili, la fecondazione assistita, l’aborto, la contraccezione, l’antiproibizionismo e la libertà di scelta individuale per quanto riguarda il fine vita. L’associazione che porta il suo nome ha portato avanti queste battaglie.
Il referendum per l’eutanasia legale è stato depositato alla Corte di Cassazione il 20 Aprile 2021. Nel testo proposto si prevede una parziale abrogazione dell’articolo 579 del codice penale riguardo l’omicidio consenziente, che impedisce la cosiddetta eutanasia “attiva”. Spesso si distingue infatti tra eutanasia attiva e passiva: riprendendo la definizione della Fondazione Umberto Veronesi:
“Si parla di eutanasia attiva quando si provoca la morte di qualcuno in accordo alla sua volontà attraverso un atto da parte di qualcun altro, per esempio attraverso l’iniezione di un farmaco. Si parla, invece, di eutanasia passiva quando si provoca la morte di qualcuno in accordo alla sua volontà attraverso un’omissione, per esempio attraverso la sospensione o la mancata somministrazione di un trattamento sanitario salvavita, come l’idratazione artificiale.”
Secondo Marco Cappato, tesoriere della associazione e politico (noto per aver accompagnato in Svizzera DJ Fabo in modo da permettergli il suicidio assistito), se non si riuscisse ad ottenere le firme in tempo bisognerà aspettare ancora molti anni per una legge sull’eutanasia: “Se entro il 30 settembre non saranno consegnate in Corte di Cassazione almeno 500.000 firme autenticate e certificate non sarà più possibile in questa legislatura approvare il referendum”, che secondo Cappato significa nella migliore delle ipotesi “avere una legge tra, 4 o 5 anni, forse 7-8 anni”.