Evita Peròn, all’anagrafe Maria Eva Duarte de Peròn, nasce a Los Toldos nella pampa argentina, il 7 maggio 1919. Figlia illegittima, alla morte del padre Juan Duarte le problematiche con la famiglia legittima le fanno scoprire il sapore dell’indignazione verso l’ingiustizia. Un evento che formerà la sua personalità e il suo temperamento forte.
BIOGRAFIA DI EVA DUARTE
Quando Evita è ancora una giovane ragazza decide di partire per Buenos Aires in cerca di un’opportunità per sfondare nel mondo del cinema, sua passione. Purtroppo le piccole parti che ottiene non le garantiscono una stabilità economica.
Il successivo tentativo si rivelò decisivo: crea una sua trasmissione radiofonica chiamata Verso un mondo migliore che le assicura un grande successo soprattutto tra gli strati sociali più bassi della popolazione.
Per l’Argentina sono anni di transizione dal latifondismo – molto diffuso in un paese totalmente agricolo – all’industrializzazione. Evita sarà portavoce di questi cambiamenti schierandosi a favore di quelli che sono stati definiti i descamisados, i lavoratori più poveri.
VERSO LA PRESIDENZA DI JUAN PERÒN
Nel 1944 l’Argentina è colpita da un terribile terremoto durante il quale la città di San Juan paga il peggior prezzo. Evita è in prima fila durante la raccolta fondi per la ricostruzione della città. Fu in tale occasione che conobbe il colonnello Juan Domingo Peròn.
Durante il fidanzamento con Peròn, Evita non si accontenta di essere semplicemente la fidanzata del capo. Fonda un sindacato di cui diventa presidente e organizza una manifestazione dei lavoratori durante la quale si rende manifesta la sua leadership.
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Quando nel 1946 Peròn diventa presidente dell’Argentina, Evita ha quasi più successo di lui, consapevole di avere una personalità scenica, dovuta anche al suo passato di attrice, che oscura quella del futuro marito.
Nel 1947 si batte per far ottenere il diritto di voto alle donne, consolidato con le presidenziali del 1951.
Ma la consacrazione a personaggio mondiale arriva con un viaggio in Europa iniziato nel giugno del 1947. Fa visita a Franco in Spagna, al papa in Italia in quello che è stato definito il viaggio dell’arcobaleno.
LA CONSOLIDAZIONE DEL MITO DI EVITA PERÒN
Ciò che ha contribuito alla costruzione del mito di Evita è stato innanzitutto la sua oratoria trascinante – che eccitava e scatenava la folla contro la classe dominante – ma anche il stile di moda: gioielli, abiti di lusso, pellicce, tiare le sue acconciature con chignon, incarnava l’immagine della first lady perfetta accanto al presidente. Evita non ha mai smentito tali ipotesi poiché i suoi progetti riformatori andavano ben oltre.
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A tal proposito, quando nel 1951 Peròn si ricandida per il secondo mandato, i sindacati propongono Evita per la vicepresidenza, molto osteggiata dai militari e conservatori, che declina l’offerta a causa di un male che l’avrebbe portata via di li a poco.
Peròn vince il secondo mandato al quale ha contribuito anche il voto delle donne, alle urne per la prima volta.
In seguito alla morte di Evita, avvenuta nel 1952, il suo mito si consolida definitivamente, anche per l’età della morte sopraggiunta a 33 anni. Il suo personaggio è stato fortificato non solo per le riforme sociali a favore dei lavoratori e delle donne, ma per la sua capacità di parlare al popolo e per il popolo.
Il peronismo, o giustizialismo (nella versione argentina degli anni 40-50), è stato definito come una sorta di populismo , tralasciando tutte le ipotesi che lo accomunavano al fascismo italiano. Anche il fatto di farsi chiamare Evita, un nomignolo, era un modo di creare confidenza e cordialità nelle persone.
In Argentina è un personaggio ancora molto ricordato, in Europa ha contribuito il musical ispirato alla sua biografia e la versione cinematografica del 1996 che vede Madonna nei panni della first lady con la celeberrima canzone Don’t cry for me Argentina (https://www.youtube.com/watch?v=KD_1Z8iUDho).