Extinction Rebellion protesta, sirene spiaggiate in riva del Po

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Di Redazione Metropolitan

Singolare iniziativa a Torino per denunciare l’emergenza clima. Sirene morte spiaggiate sul Po in secca a Torino. E’ la singolare protesta di alcune attiviste di Extinction Rebellion andata in scena in riva al fiume ai Murazzi per denunciare l’emergenza climatica. “In Piemonte si stanno verificando fenomeni climatici estremi: è la siccità più grave degli ultimi 65 anni. Tocchiamo con mani gli effetti della crisi climatica – spiega Umberto Audisio, portavoce del movimento – Oggi ribadiamo con questa azione che l’emergenza climatica è in atto e che vogliamo delle risposte dalla politica perché non basta il buonsenso dei cittadini”.

“Guardatevi intorno. Sono più di 60 giorni che non piove in modo significativo”

“Guardatevi attorno. Sono più di 60 giorni che non piove in modo significativo – sottolinea una ‘sirena’ – Le montagne sono brulle, non c’è neve, e i fiumi sono in secca. Da più di un mese la Regione ha dichiarato lo stato di massima pericolosità per gli incendi boschivi. E la situazione non accenna a migliorare. Il Po ha una portata dimezzata rispetto alle medie stagionali, è febbraio e sembra di essere ad agosto, ad agosto cosa succederà? Da dove prenderemo l’acqua per l’agricoltura e tutti gli altri usi a noi indispensabili?”.

Piemonte, questo è il terzo inverno più secco degli ultimi 65 anni: è emergenza

Non sono previste precipitazioni a breve e il Piemonte deve fare i conti con la siccità diffusa, su tutto il territorio regionale. Il mese di gennaio appena trascorso, drammatico sotto questo aspetto, è stato il quarto gennaio più secco degli ultimi sessantacinque anni e il secondo più caldo, con un’anomalia di temperatura compresa fra +1 e +3 C° rispetto al clima del periodo 1991-2020. Anche la portata media mensile d’acqua di alcuni bacini registra alcuni scarti significativi rispetto al valore medio mensile storico: ad esempio la portata media mensile di gennaio 2022 alla sezione di chiusura del Po piemontese (stazione di Isola S. Antonio), pari a circa 169 mc/s risulta al terzo posto tra le più basse dopo il gennaio 2002 e 2016 dove era stata di circa 130 mc/s. Quanto al volume invasato nel Lago Maggiore, è inferiore ai 100 milioni di metri/cubi, circa un terzo del valore medio per il periodo, mentre quello relativo agli invasi regionali nel mese di gennaio è stimabile in circa 133 milioni di metri/cubi, pari al 34% circa della capacità massima teorica complessiva e rappresenta uno scarto negativo di – 35% rispetto alla media.

Claudia Di Giannantonio

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