Dopo le sanzioni contro la Red Bull, continua il dibattito sui limiti della pista in F1. Questa volta a parlare è stato Martin Brundle, chiedendo un controllo più rigoroso. L’ex pilota si è detto d’accordo con i provvedimenti presi dalla FIA, suggerendo anche soluzioni più pesanti. Non si è fatta attendere la risposta della Red Bull che ha prontamente comunicato le proprie perplessità in merito.
Le parole di Martin Brundle in F1
Gentile, così l’ex pilota della F1 ha definito l’operato della FIA nel caso Red Bull. La direzione di gara ha infatti impugnato l’articolo 27.3 del regolamento, sottolineando come i cordoli, a differenza delle linee bianche che definiscono la via, non siano considerati come pista. Martin Brundle ha poi proseguito insistendo sulla necessità di una maggiore rigidità nel far rispettare i limiti della pista: “Solo un pilota è stato penalizzato in gara perché era fuori dai limiti della pista alla curva 14. E questo è costato a Verstappen e Red Bull un punto in campionato semplicemente perché aveva un vantaggio e non era completamente sotto il controllo della sua vettura entro le linee date. Ci vuole una mano dura, altrimenti i piloti si prendono sempre più libertà“.
Marko contro la F1: “Regole non applicate correttamente”
Non si è fatto attendere il commento di Helmut Marko dopo la gara in Portogallo: “Ora abbiamo perso la vittoria, il giro più veloce, la pole position. Spero che sia finita ora”. Il consulente di sport motoristici della Red Bull ha criticato aspramente i limiti di pista, attaccando la FIA sull’incoerenza nell’applicazione delle regole: “Il fatto è che le regole non vengono applicate correttamente e potrebbero essere molto più severe se osservassimo le linee bianche che delimitano il nostro campo di gioco. Se un’auto è un chilogrammo sottopeso o un millimetro troppo largo, esci dall’evento e sei escluso. Allora perché dovremmo essere così sciatti nell’osservare la corsia per renderla più facile per i piloti?”.