L’obiettivo è uno soltanto in casa Ferrari: tornare competitivi. Neanche vincere, ma combattere in modo sistematico e perentorio per cercare di avvicinarsi sensibilmente allo strapotere messo in pista dalla Red Bull e da Max Verstappen. Questa la missione del Cavallino Rampante, in buonissima compagnia di tutte le altre scuderie che affolleranno il Mondiale 2024 di F1, per la prossima stagione. Carlos Sainz ha provato nei giorni scorsi, rigorosamente al simulatore, la monoposto 676 (nome provvisorio) che dovrebbe correre nel prossimo campionato iridato: quali sono state le sensazioni dello spagnolo?

Le parole di Carlos Sainz di Ferrari

(Credit foto – Scuderia Ferrari)

La vettura 2024 si comporta sicuramente in modo diverso rispetto alla SF-23, ma credo che fino a quando non metteremo la macchina in pista con 100 chilogrammi di benzina e le gomme usate, sarà impossibile capire come tratta effettivamente le gomme, come va sul ritmo gara e come il nostro ritmo sarà influenzato. Lo sapremo solo ai test del Bahrain, quando scenderemo in pista. Nel frattempo, possiamo concentrarci sull’aggiungere prestazioni alla vettura in galleria del vento e cercare di migliorarla. Quest’anno, soprattutto nella seconda parte, abbiamo cercato di massimizzare il nostro potenziale e in questo senso abbiamo fatto un lavoro migliore. È quasi incredibile che possano verificarsi certi sbalzi di prestazione così evidenti, ma è la F1 di oggi. Ora dobbiamo concentrarci per capire perché la macchina è forte in certe condizioni e perché, invece, è debole in altre piste e in altri tipi di curve. Ci sono aspetti della SF-23 che vorrei vedere sulla macchina del prossimo anno. Sicuramente la velocità in rettilineo, le prestazioni in frenata e quelle nelle curve a 90 gradi e di breve durata. Anche la guida sui cordoli credo sia un punto di forza. Quindi la vettura ha punti molto, molto forti. Ma credo che se vogliamo avere una macchina per tutto l’anno, forse dobbiamo rinunciare ad alcune di queste caratteristiche per essere sicuri di essere veloci ovunque, soprattutto in gara“.

(Credit foto – Scuderia Ferrari)

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